LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO E’ IL PRIMO APPLAUDITO SPETTACOLO. TERMINAL SEGUIRA’ TUTTE LE RAPPRESENTAZIONI CON UN SUO INVIATO.
di Rita Chillemi
Si apre il sipario nella piccola cittadina del Mela e la magia della favola ci riporta in un tempo lontano. La fiaba, il cui mito ha radici classiche e risale al Roman di Perceforest del 1340 ha avuto diverse rivisitazioni nel tempo. Charles Perrault (1671) le diede il nome con cui oggi la conosciamo, La belle au bois dormant, e cercò di adeguare la trama ai gusti del suo ambiente per dedicarla ad una dama da lui corteggiata.
“La bella addormentata nel bosco” della Compagnia Almatanz e con la coreografia di Luigi Martelletta, già primo ballerino dell’Opera di Roma, è il primo spettacolo della stagione teatrale 2017/2018. Il balletto, nato nel 1889 con le musiche di Čajkovskij, oggi, grazie alle innovazioni del coreografo ci trasmette emozioni dimenticate e ci porta in una fusione di classico e moderno, quasi una mistura nuova dove la magia di un tempo viene letta e interpretata in chiave attuale, dove la bellezza e la fortuna diventano insidie per gli innocenti, provocano quel sentimento terribile che è l’invidia e addormentano il “bene”.
I ballerini e le ballerine, tutte divine e tutte leggere si sono espressi con l’armonica danza delle membra, trasmettendo sentimenti leggibili a chi ha vissuto la buona sorte e poi l’ha persa, a chi sa che la giovinezza, proprio perché bella, contiene l’essenza della maledizione. La danza nella danza, quella di Martelletta che ha reinterpretato il modello classico e ha intessuto nelle sue trame, episodi di folklore nostrano e straniero, quasi a portare la fiaba in ogni paese del pianeta, quasi a visitare culture diverse, ma tutte con lo stesso cuore e la stessa anima, quasi a percorrere i cambiamenti dell’uomo e del mondo durante “i cento anni del Sonno”.
E intanto la magia si diffondeva, il pubblico ipnotizzato applaudiva e, pure senza il fasto dei grandi teatri, l’Auditorium di Pace del Mela aveva il suo momento di gloria.