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PADRE INNOCENZO, TRENT’ANNI FA…

L’11 dicembre è stato il trentesimo anniversario dell’ascesa al cielo di padre INNOCENZO.

Ma chi era padre Innocenzo? O meglio, chi è stato PADRE INNOCENZO? Al secolo Michele Di Garbo, era nato a Castelbuono nel 1916. Apparteneva all’Ordine dei Frati Cappuccini, ed ha operato per 35 anni nella città di Milazzo. Titolare della Chiesa dell’Immacolata, Rettore della Chiesa di San Giuseppe e Priore della Chiesa del Rosario e di San Rocco, ha posto al centro della sua vita la sua profonda fede a la famiglia. La sua grande dedizione alla vocazione religiosa lo spinse a prendere i voti perpetui il 23 marzo 1933, nell’ordine dei Frati Cappuccini di San Francesco d’Assisi con il nome di Innocenzo Di Garbo. Compì la sua missione in vari paesi, sia italiani che esteri, ed in particolare in Brasile, a Minas Gerais.

Dopo il suo lungo peregrinare arrivò a Milazzo dove esercitò il suo apostolato nella Chiesa dell’Immacolata e nella piccola chiesa di San Rocco.

La sua devozione ed il suo zelo verso la Madonna dell’Immacolata e di Maria Bambina furono proficui. Padre Innocenzo Di Garbo fu una figura esemplare nella vita quotidiana dei milazzesi, a cui sapeva sempre tendere una mano nei momenti di bisogno. Religioso conosciuto in tutti gli ambienti e amato nella nostra città per i suoi modi diretti di affrontare i problemi, sotto il suo saio di cappuccino delineava la sua semplicità e la sua regola di vita così come insegnò San Francesco d’Assisi. In una poesia scritta da lui, senza alcuna pretesa di atteggiarsi a poeta, e dedicata a Vincenzo Costantino, uno dei nostri concittadini che riteniamo essere tra gli ultimi… Padre Innocenzo lo aveva definito “uomo puro e semplice”.  Ecco la poesia che riportiamo.

Sul colle dell’Immacolata                           

come un raggio di sole                        

che illumina e riscalda                    

Vincenzo sta,                                         

sempre vigile                                     

all’erta come sentinella                          

sulla breccia.                                  

Egli è uomo saggio                                      

che tutto vede, tutto sa                           

ed ammaestra il pellegrino                                  

nella via principe                                   

dell’amore e della bontà.          

Povero è Vincenzo                                      

come Gesù nella grotta,         

ma contento sempre              

perché puro e trasparente         

nel cuore e nella mente.        

Lui è pittore naif                       

nella natura s’immerge            

e a Dio creatura manda         

un saluto, un bacio                 

che al sesso nega           

perché è puro il suo occhio                          

ed il mare, le piante,                     

i fiori, le stelle       

sempre guarda e adora.      

Bravo, Vincenzo!                           

il buon Dio ti guarda            

e ti sorride perché                 

tu il seme dell’amore        

semplice e buono          

spargi a larghe mani!       

Vincenzo! Avanti sempre!            

Tu avrai la stima della terra                           

e certamente il Dio grande        

che in terra               

hai dipinto vedrai in alto         

con la Vergine Maria,              

gli Angeli e i Santi.

Padre Innocenzo  con grande affetto

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