PRENDIAMO ATTO DELLA PROTESTA DI UN MILAZZESE CHE SI MOSTRAVA SCETTICO DI FRONTE ALLE CRITICHE CHE LEGGEVA SU INTERNET. MA TORNATO NELLA SUA CITTA’ DOPO DUE ANNI, SI E’ DOVUTO RICREDERE. ECCO COSA HA SCRITTO PER TERMINAL…
Torno a Milazzo dopo due anni, ma non perdo i contatti con la mia città: a parte le telefonate con parenti ed amici, mi tengo costantemente informato sul web grazie alla stampa locale, ma guardando con l’occhio del milazzese che vive fuori ed ama la città dalla quale è lontano, ho sempre voluto sminuire il tono drammatico dato a certe notizie’ ritenendole frutto di esagerazioni. Né ho mai dato peso al catastrofismo con cui sono state presentate le innovazioni, necessarie per una città che vuole guardare avanti e crescere. Purtroppo sulle rotatorie mi son dovuto ricredere, perché ho vissuto in prima persona una disavventura che mi ha costretto in fila, imbottigliato dalla chiesa di Santa Maria Maggiore fino a piazza Roma, per oltre un’ora! E per tutto quel tempo non sapevo a chi attribuire il perchè di quella lentezza esasperante nel procedere, mentre la persona che era al mio fianco mi ha detto solo di… avere pazienza! Giunto a piazza Roma, tutto mi è stato chiaro! Ed ho voluto effettuare, ma stavolta a piedi, un sopralluogo, forte della mia esperienza (una laurea in ingegneria dei trasporti) e del fatto che vivo in una città nella quale auto ce ne sono, e tante; sicuramente più di Milazzo. Soffermandomi su quel che è stato realizzato in quella piazza, trovo sinceramente aberrante la scelta di posizionare una rotatoria di un diametro esiguo che costringe i veicoli che girano attorno ad essa ad impantanarsi, senza alcuna possibilità di poter sbrogliare quell’infernale matassa, causa di un traffico caotico che pregiudica concretamente la sicurezza dei cittadini. E allora ho dovuto, giocoforza, dare ragione a chi presentava come un aborto quel che io ho ritenuto, da lontano, essere una interessante innovazione per Milazzo. Ricordavo il transito su due file sulla via Colombo, con la possibilità di canalizzarsi per svoltare a sinistra, sulla via Umberto I, e a destra, verso il quartiere (la via Impallomeni, ndr) e il Capo; una svolta continua, offerta anche a chi scendeva dal borgo e svoltava a destra per andare a San Papino o tornare, svoltando dietro il monumento al Milite Ignoto, sulla via Umberto I. E a chi dalla via XX Settembre avrebbe dovuto ruotare attorno alla piazza (alla quale sono stati giustamente smussati gli angoli per agevolare la circolazione) per procedere verso San Papino, il Tono o Ponente! Nessuna intersezione con le auto procedenti in senso opposto, ed una sola precedenza, con tanto di stop, ai veicoli che salivano dalla Via Colombo. Nulla di più semplice: massima funzionalità, fluidità della circolazione, sperimentata in oltre venti anni; svuotamento continuo della marina Garibaldi ma soprattutto nessuna fila che mette a dura prova il sistema nervoso degli automobilisti. Ma chi ha voluto complicare la vita a questi ultimi non ha considerato, prima di spendere denaro pubblico, quanti flussi di traffico sarebbero stati convogliati in una rotatoria il cui diametro è inferiore a quello di una giostrina per bambini? Ne ho contati quattro, mentre prima c’era un solo incrocio regolato dallo stop! E non ha calcolato i tempi di attesa per le auto in marcia? E ha avuto anche il coraggio di stravolgere la circolazione in piazza San Papino, allo scopo di rendere tutto più funzionale ed innovativo, portando alla paralisi del traffico nelle ore di punta? Mi sono sentito un novello San Tommaso, per aver toccato con mano quel che mi veniva presentato come un aborto. E dire che non ci volevo credere! Ma quel che mi è stato detto, per giustificare l’operato dell’attuale amministrazione, è un’offesa all’intelligenza dei comuni mortali: le innovazioni sono state causate dalla precedente amministrazione che avrebbe pagato l’errore commesso con la mancata rielezione. Troppo comodo attribuire una bocciatura solo alle rotatorie: se quelle sono state il motivo della mancata rielezione, perché l’amministrazione attuale si ostina a tenerle in vita, mantenendo con esse il caos che si crea a che pregiudica la sicurezza (potrebbe verificarsi il caso di mezzi di soccorso che rimarranno imbottigliati…)? Non si sono chiesti, Formica e c., che perseverare nell’errore potrebbe essere anche per loro motivo di bocciatura alle prossime elezioni? Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Ma mi è stato detto che la nuova amministrazione non ha fatto nulla per riportare la situazione allo status quo ante: se il timore è quello di procurare un danno all’erario, con la mia modesta esperienza posso assicurare di star tranquilli. Si tratterebbe solo di agire per il bene comune e la collettività tutta! E salvaguardare la sicurezza dei cittadini è senza dubbio più importante di una rotatoria che non piace a nessuno, specie dopo averla provata a sue spese! Non per il gusto di criticare, non rientra nel mio stile; ma valutando obiettivamente i pro e i contro! Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete dedicare a questo mio modesto appunto.
Umberto B.
(nelle foto a destra, la simulazione della viabilità: fatta con 8 macchine!)
Concordo in pieno con l’intervento tecnico dell’ingegnere. Concordo dal punto di vista logico e soprattutto di valutazione “umana”. Quello di Milazzo è un problema storico; verrebbe da ridere agganciandoci al film di Benigni (uno dei grandi problemi della Sicilia e di Palermo in particolare, è il traffico), ma dal momento che ne siamo vittime quotidiane, direi che abbiamo poco da ridere. Percorro spesso e volentieri le vie della città a piedi, sia perché appena posso risparmio in carburante, stress e ci guadagno in salute. Se non fossi costretto a costeggiare file interminabili di auto con motori accesi e scarichi regalati ai più fessi. Molti mi han detto che Milazzo è morfologicamente difficile, che una soluzione definitiva non è semplice, ecc.ecc, oppure bla bla bla, fate voi. La nuova amministrazione ha fatto, malgrado le promesse, quello che fanno tutti appena si insediano, si discolpano delle situazioni, senza fare più nulla, come se le colpe dei sindaci precedenti debbano ricadere, e rimanere, sulle spalle dei cittadini, vita natural durante. Diciamo che son le scuse degli inetti o di chi, e qui sorge l’amletico dubbio, non subentrino interessi particolari che abbiano a che vedere con gli appalti, con le auto che non devono essere spostate o toccate (tutte le attività commerciali che piazzano i loro mezzi o che impediscono il normale flusso delle auto circolanti, leggasi bar in particolare), insomma tutte quelle forze che hanno concorso all’elezione di un sindaco, vecchio o nuovo che sia. Siamo in mano alle corporazioni, quelle dei tabaccai, dei bar dei ristoranti e di vendita di frutta e verdura; mi scuso anticipatamente se mi son dimenticato qualcuno, ma faccia conto, leggendo, di essere in lista comunque. Diciamo che il caos politico che fluttua e penetra queste strade è solo compagno di viaggio del traffico. Ora la soluzione ci sarebbe, e l’ingegnere l’ha evidenziata. Causa di forza maggiore obbliga a scelte drastiche. O si attua il piano progettato con i doppi sensi di marcia (ma qui bisognerebbe avere le palle di multare chi si ferma anche non potendo), o riportiamo tutto o il necessario allo status quo ante…….ai posteri l’ardua sentenza, anche perché credo che non verrà presa nessuna decisione, a meno che qualcuno, da fuori, ci dia il via libera. Saluti