UN MILAZZESE CHE SI CHIAMA COME IL PRESIDENTE DEL SENATO, HA SOLO 14 ANNI E SI ALLENA CON IL MESSINA… CHISSA’…
Ci sono giovani talenti che passano inosservati, in questa nostra città. Ci accorgiamo di loro quando diventano importanti, e solo allora siamo orgogliosi, o invidiosi! Ci accorgiamo anche che questa città ha fatto poco o nulla per poterli aiutare a crescere e ad affermarsi… e ce ne rammarichiamo, promettendo che faremo di tutto… ma solo in futuro! Questo futuro non ha una definizione temporale stabilita. Anche fra un’ora è futuro. Domani è futuro, fra un mese è futuro… quindi ogni cosa che viene dopo è FUTURO! E intanto perdiamo tempo, pensando a questo futuro che passa e diventa… passato!
Ci sono giovani talenti che ormai hanno capito che devono scegliere tra l’immobilismo che offre la nostra città e la crescita offerta lontano… Anche se questo LONTANO è Messina, il gioco vale la candela. Pietro Grasso è uno di quei ragazzi che non ha atteso il treno che non sarebbe mai passato da Milazzo, ed è andato fuori. O meglio, ha accettato di andare fuori: è diverso! A soli 14 anni, con un fisico invidiabile, un’altezza di mt 1.80 ed una visione del gioco che ha impressionato chi ha puntato su di lui, Pietro è stato “arruolato” nel Messina. A 12 anni aveva fatto un provino con la Roma, ma scegliere a quell’età è difficile. A Milazzo c’è la famiglia, ci sono gli amici, i compagni di scuola… c’è il distacco traumatico che spesso non gioca a favore dei più piccoli. Dopo due anni, la nuova offerta: Messina, Lega Pro, un campionato in cui si farà conoscere meglio, effettuando il campionato Italiano Giovanissimi, con i pari età, e quindi maturando senza dover bruciare le tappe. Una crescita naturale, fisiologica, con l’esperienza quotidiana, fatta sui campi di formazioni più titolate. E’ un difensore centrale, il nostro Pietro Grasso, figlio di Giuseppe, un ragazzone altissimo anche lui, che conosciamo tutti e che è fiero del proprio campioncino! Di lui il figlio ha ereditato l’altezza, e ci auguriamo anche lo spirito di sacrificio e la grinta. E non abbiamo dubbi: i sacrifici li compie quotidianamente, allenandosi e percorrendo 50 chilometri fino a Rometta e ritorno, dopo la mattinata passata a scuola, sui banchi del Leonardo Da Vinci, indirizzo Marketing. E poi la sera, quando si rituffa sui libri, per essere preparato il giorno dopo, e per evitare insufficienze o rimproveri. O peggio ancora richiami da parte degli insegnanti, che convocherebbero il padre rimproverandogli che il figlio pensa solo al calcio! Dai, Pietro… Sappiamo che di sacrifici ne dovrai fare ancora tanti, che gli esami non finiscono mai, ma a tuo favore gioca (è il caso di dirlo) quel nome prestigioso che porti: come il nostro Presidente del Senato. Siciliano anche lui, e giunto in alto. Anche se a te la politica non interesserà, e per ora sei attratto solo dal calcio… ce la devi fare! Noi siamo con te, ti staremo vicini, e seguiremo anche la tua crescita. In bocca al lupo (o preferisci alla … lupa, che sarebbe la Roma? No, tu tifi Milan, mi è stato detto. Ma se uno diventa importante, il tifo non esiste più, e si deve onorare la maglia che si indossa)…