E così se n’è andato anche Pino DE LUCA! Ha lasciato la sua casa, la sua famiglia, le sue passioni. Ha lasciato il teatro senza aver potuto recitare l’ultima volta, senza aver potuto ricevere l’applauso del suo pubblico. Senza aver potuto dare l’appuntamento al suo nuovo spettacolo, a quel suo grande amore dopo la famiglia.
Era uno della mia generazione, Pino. Lo ricordo ragazzo, alle prese con un guantone da baseball ed una mazza, proporre uno sport nuovo, che in poco tempo trovò molti proseliti. Sono ricordi di cinquant’anni fa, quelli che posso sbiadire presto ma che se riusciamo a fissarli nella nostra mente ci accompagnano per sempre. Erano i primi anni 70, quelli che più degli altri hanno segnato la nostra giovinezza: anni turbolenti, anni alla ricerca del lavoro; anni che ci hanno visti protagonisti e combattivi in una città che viveva il cambiamento, dopo il periodo dell’insperato benessere arrivato con l’industrializzazione.
Non ci perdemmo mai di vista: e ci ritrovammo, ormai grandi e avanti negli anni, a rispondere alle chiamate sempre più frequenti dell’inossidabile Barone Messina. Per noi c’erano parti da interpretare, eventi da organizzare, mostre da preparare, impegni da mantenere… pronti ed obbedienti, perchè quello era il nostro spirito, anche se spesso eravamo noi a frenare quel vulcano in eruzione che voleva a tutti i costi creare qualcosa di nuovo, di diverso, di grande per la sua Milazzo. Non si poteva dir di NO alle richieste del Barone; ed allora eccolo a interpetare un ruolo, ad essere presente alle prove, a sedersi al tavolo della giuria per assegnare il premio.
Pino c’era, fin quando ha potuto… Poi, quando sono cominciati ad insorgere i primi problemi, a crescere le preoccupazioni, a temere il peggio, tutti ci siamo affidati alle preghiere, coltivando la speranza che Pino potesse tornare ancora fra di noi.
Ma il copione era stato già scritto, e lui non ha avuto il coraggio di cambiare le battute, le scene, di opporsi al regista o di contestare le sue scelte. Non aveva di fronte Vincenzo Messina, fratello maggiore di tutti noi, con cui le discussione erano possibili, anche se qualche volta i punti di vista non collimavano. No, questa volta alla regia c’era una vecchia signora, ammantata di nero, che non ammette concessioni, dilazioni, e che non è propensa ad alcuna trattativa. A Pino era stata assegnata la sua parte, e avrebbe dovuto attenersi a quanto era stato stabilito… Ed anche se il copione era ancora lungo, se altri personaggi avrebbero dovuto per molto tempo recitare sul palcoscenico della vita, lui sarebbe stato costretto ad uscire di scena. Solo un applauso, ma di più non gli sarebbe stato concesso.
E così Pino ha lasciato il palcoscenico nel bel mezzo della recita, in silenzio, per raggiungere Vincenzo Messina, lassù…
Vincenzo, il suo Maestro; colui che lo aveva scelto per dare vita, assieme ad altri giovanissimi appassionati, al gruppo Teatro 71. Colui che lo aveva voluto protagonista dei suoi lavori teatrali, non importa quale fosse la parte da interpretare perchè Pino era in grado di calarsi in tutti i personaggi. Vincenzo gli aveva insegnato a recitare! Stare sul palcoscenico per un solo atto, pronunciare poche battute, fanno parte del ruolo che ognuno di noi deve impersonare. E’ lì che si capisce che l’attore la sta vivendo quella parte. E lì che l’attore dimostra di meritare il ruolo del protagonista. E’ lì che il pubblico, anche se non ha avuto il tempo di farti l’ultimo applauso, si ricorderà per sempre di quello che hai fatto.
Ciao, Pino… Mi raccomando l’abbraccio al Barone Messina!
Ai tuoi cari vanno le espressioni del nostro più sincero cordoglio. L’ultimo saluto a PINO DE LUCA verrà dato giovedì 21 luglio alle ore 11 presso la Chiesa di San Papino.
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