da ilpost.it
Negli ultimi giorni sono stati depositati due nuovi esposti contro il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, uno alla procura di Reggio Calabria e un altro alla procura di Messina. A Reggio Calabria l’esposto è stato presentato dai comitati delle persone a cui sarà espropriata la casa e dalla sezione locale del Partito Democratico, mentre a Messina da quaranta tra avvocati, professori universitari e professionisti: in entrambi i casi gli esposti – inviati anche alla Corte dei Conti – contengono segnalazioni sulla presunta illegittimità delle procedure seguite finora dal governo e dalla società Stretto di Messina Spa, oltre che dubbi sui costi effettivi sostenuti dallo Stato.
Tutti … gli esposti hanno l’obiettivo di fermare o comunque rallentare la procedura di autorizzazione e gli espropri necessari in vista dell’apertura dei cantieri, che il governo aveva annunciato per l’estate. A Torre Faro, nella zona a nord di Messina, è previsto l’abbattimento di quasi 250 case, due ristoranti, un chiosco sulla spiaggia, un residence con piscina, una panetteria, una macelleria, un motel e il campeggio dello Stretto. Questi ultimi due sono abbandonati. Buona parte dell’abitato, inoltre, sarà stravolta dai cantieri per costruire una delle due torri alte 399 metri, formata da due piloni collegati tra loro da tre grandi travi orizzontali. Il progetto prevede di espropriare anche molte altre aree più vicine alla città di Messina, per la maggior parte terreni dove verranno costruite opere collegate al ponte come la nuova linea ferroviaria e la nuova metropolitana della città.
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