UN COMUNICATO DEL COMITATO GRANDE PORTO, NEL QUALE SI PROSPETTANO I PIANI DI SVILUPPO DI UNA REALTA’ CHE UNA VOLTA ERA FONTE DI OCCUPAZIONE PER TANTISSIMI MILAZZESI…
Dall’inizio della sua costruzione, grazie al contributo degli armatori e dei marittimi milazzesi, alla fine del secolo scorso, il molo Marullo, essendo l’unica banchina con un certo pescaggio è stato il cuore pulsante del porto di Milazzo, sede delle operazioni di carico e scarico di tutte le merci. Con l’espandersi della città si è pensato bene trasformare il molo Marullo da banchina commerciale a banchina per mega yacht. Basterebbe dare uno sguardo per rendersi conto dell’avvenuto cambio d’uso. Infatti per tutta la sua lunghezza la banchina è stata dotata di apposite colonnine per la fornitura di acqua e luce e di adeguate bitte di ormeggio. Basterebbe mettere una catenaria con apposite gavitelli per ottenere circa 40 ormeggi in andana per mega yacht.
Avendo la fortuna di avere le Isole Eolie a portata di mano, sarebbe stato sufficiente per Milazzo ospitare una decina di queste grosse imbarcazioni per creare un circolo virtuoso che avrebbe dato notevole impulso all’economia della città, oltre che visibilità internazionale richiamando un turismo di elite.
E invece no! Qualcuno ha pensato bene di impiegare una larga parte del molo Marullo per la costruzione di un porticciolo turistico privato mandando in fumo l’idea originale che prevedeva l’attracco dei mega yacht.
Qualche anno fa il Com.te De Simone, presidente dell’Autorità Portuale, riuscì ad invitare al comune di Milazzo i più autorevoli dirigenti della Luise, società che gestisce la quasi totalità dei mega yacht con l’idea di convincerli ad operare nel nostro porto.
Risultato? La località era ideale, il molo perfettamente in regola ma non completamente a disposizione della società, ragion per cui l’operazione andò in fumo.
Questi grossi gruppi di gestione sanno bene che la loro attività è un formidabile volano per migliorare l’economia di una città e quindi esigono condizioni ottimali per il loro impegno.
Sarebbe auspicabile che i nostri attuali consiglieri, anziché elaborare a turno le più strampalate proposte di impiego del molo Marullo, prendano atto della situazione di criticità in cui è stata ridotta la banchina e, sull’esempio di quanto sta accadendo a Messina, richiedano un confronto con i vertici dell’Autorità Portuale per risolvere i problemi del molo e del porto in generale
In tale contesto noi del Comitato Grande Porto vorremmo sapere per quale motivo il comune continua a dare, proprio sul molo Marullo, locali di sua proprietà in concessione a privati.
Per quale motivo non si vuole collegare il porto all’asse viario dato che il progetto giace da mesi nei cassetti del comune e le somme necessarie sono disponibili nelle casse dell’Autorità portuale.
Facciamo notare, ma solo a chi non si è reso ancora conto, che per le strade di Milazzo transitano, durante le operazioni di carico e scarico delle navi per conto delle acciaierie, centinaia di tir che con il loro carico di prodotti siderurgici devastano condotte d’acqua e condotte fognarie, oltre ad arrecare disagi alla circolazione e problemi di inquinamento.
Perché l’Autorità Portuale dà in concessione aree su cui dovrebbe svilupparsi il prg del porto a privati senza alcun ritorno occupazionale in quanto adibiti a deposito di carcasse di imbarcazione o di mezzi meccanici in disuso?
Considerando che a breve termineranno i lavori della costruzione di nuove banchine nella zona di sottoflutto, sarebbe opportuno che Comune e Autorità Portuale agiscano sinergicamente per programmare al meglio l’utilizzo di questi nuovi approdi che potrebbero significare nuova occupazione e nuovo sviluppo per la città di Milazzo
Per il Comitato Grande Porto
Com.te Sciotto Mario