Lasciamo da parte un attimo le considerazioni geopolitiche, sapete quale è la cosa più buffa? Per decenni la sinistra ha deriso qualsiasi bellicismo. I militari? Scansafatiche in divisa che giocano a fare i duri. Ma ecco il colpo di scena: ora che gli americani cambiano strategie e fanno le valigie, i nostri coerenti ideologi che fanno? Improvvisamente riscoprono l’inno di Mameli, parlano di difesa comune e lanciano appelli patriottici che farebbero impallidire D’Annunzio.
‘L’Italia chiamò! L’Europa chiamò!’ gridano ora, con la stessa convinzione con cui prima sbeffeggiavano le cerimonie alla bandiera. Una conversione così rapida da far sembrare San Paolo un indeciso cronico.
Non credo ci sia mai stato, nella storia, un periodo più caratterizzato dalla dabbenaggine di quello attuale. Coloro che per anni hanno deriso concetti come patria, sovranità e confini, oggi si ergono a loro strenui difensori, in un capovolgimento tanto grottesco quanto ipocrita. Naturalmente, la necessità di tutelare questi principi esiste solo nelle loro menti all’ammasso.
Sì, confermo: stiamo vivendo l’epoca più ridicola di sempre. L’unica cosa che mi rincuora, in questo mesto scenario, è immaginare come una generazione di individui fragili e inadeguati alla vita possa resistere sul fronte senza TikTok. Sarà interessante vedere come si confronteranno con la realtà quando non ci sarà più uno schermo a filtrare l’impatto delle loro fregnacce.
Ma perché la tv continua a dare visibilità ad un soggetto che ha zero voti? Non me ne voglia nessuno ma è meglio discutere di idee nuove, prospettive, avanguardia piuttosto che perdere tempo con un tizio che non è stato capace di superare la soglia di sbarramento ed essere escluso dalle europee. A meno che con il suo modo di fare non voglia entrare dalla finestra, dopo essere stato cacciato, in malo modo, dalla porta!
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