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QUALE FUTURO PER LA RAFFINERIA?

MILAZZO, DA STAMANI SCIOPERO DEL PERSONALE DELL’INDOTTO.

Il disimpegno dell’ultimo momento ha creato uno strappo dopo una consolidata stagione di corrette e proficue relazioni industriali tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil Messina e l’azienda Ram; da qui lo sciopero che dalle 6 di stamattina, davanti ai cancelli principali, che ha coinvolto almeno un migliaio di lavoratori delle ditte dell’indotto, ad eccezione dei turnisti che hanno garantito il loro servizio. Oggi si doveva tenere un incontro programmato con i vertici della Raffineria di Milazzo, le aziende dell’indotto, Sicindustria Messina e gli stessi sindacati. L’impegno era stato assunto al termine dell’incontro organizzato dai Sindaci di Milazzo e di S. Filippo del Mela per affrontare la situazione drammatica del personale dell’indotto, che dalle prime ore di oggi hanno incrociato le braccia, per la mancata ripresa dell’attività a causa del pesante taglio degli investimenti deciso dalla Ram. Dall’inizio della pandemia, dichiarata a marzo, la Raffineria è stata costretta a ridurre la produzione, ed al momento tonnellate di prodotto risultano invendute. Alla riduzione della produzione, ha fatto seguito la riduzione del personale operante, sia dipendente che dell’indotto. Una decisione sicuramente sofferta, ma nel Paese non è stata la sola azienda; per cui la mancata erogazione della cassa integrazione, le difficoltà a riprendere il lavoro, le risorse economiche di centinaia di famiglie che si sono esaurite, le preoccupazioni per il futuro che non è certamente roseo, potrebbero essere una miscela pronta, da un momento all’altro, ad esplodere. 

In palio, oggi più che mai, c’è la difesa prioritaria del lavoro ed il futuro occupazionale di centinaia di dipendenti. E’ certo comunque che la pandemia non ha provocato danni solo alle attività commerciali, ma anche alle industrie… ma senza lo sciopero di stamattina nessuno se ne sarebbe accorto: a Milazzo e nell’intero comprensorio! 

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