COME TANTE ALTRE GALLERIE SULL’AUTOSTRADA, SOLO CHE QUESTA E’ A DUE PASSI DA CASA NOSTRA ED E’ STATA REALIZZATA DI RECENTE!
Siamo sulla SS 113, località San Biagio del Comune di San Pier Niceto, in Provincia di Messina, più precisamente al Km 32,400, in corrispondenza alla galleria artificiale “San Pier Marina”, realizzata – in variante al precedente tracciato della SS 113 – per consentire la costruzione del doppio binario della ferrovia ME-PA la quale, in quel punto, sovrapassa proprio la detta galleria. E’ una galleria di breve lunghezza (poco più di 200 metri), con andamento quasi interamente rettilineo, con piano stradale in lieve pendenza da entrambi gli imbocchi. Il nuovo manufatto si innesta sulla SS 113 con due curve (una destra lato PA e una sinistra lato ME); è munita di impianto di illuminazione (è proprio questo l’oggetto della presente) il quale non appare conforme alle normative e determina seri disagi.
Qualche premessa giova a far meglio comprendere il perché delle preoccupazioni.
I conducenti dei veicoli in genere, provengono dall’ambiente esterno con un’illuminazione naturale che può essere molto elevata che ingenera (specie nei periodi estivi e nelle ore di massima insolazione), una forma di abbagliamento, con riduzione della visibilità. E’ noto che il fenomeno dell’abbagliamento è quel disturbo dovuto all’eccessivo contrasto di luminanza tra l’occhio e lo sfondo, dovuto all’eccessiva intensità luminosa quando questa è notevolmente maggiore di quella riscontrabile sullo sfondo medesimo. Infatti, viene di norma raccomandato di fare attenzione prima dell’ingresso nelle gallerie, soprattutto quelle scarsamente illuminate, moderando la velocità, tenuto conto che la pupilla – all’interno del tunnel buio – deve adattarsi al cambio di illuminazione dilatandosi fino a percepire le immagini. Comunque buio, pioggia e riflessi sono tutti elementi che rendono meno rapida la percezione delle forme e la “lettura” che il cervello fa dell’ambiente. Anche queste sono condizioni che dobbiamo mettere in conto visto che sono quelle che determinano un aumento dei tempi di reazione.
In buona sostanza, l’impianto deve assicurare la luminanza stradale con il soleggiamento esterno massimo, normalmente intorno alle ore 12 solari in estate e/o in inverno con neve e sole. Deve, quindi, essere realizzato di guisa che nella zona interna l’illuminazione della galleria sia assicurata da un circuito permanente, limitato all’intera galleria, al fine di garantirne la luminanza stradale al livello minimo di sicurezza per tutte le ore del giorno e della notte.
Per contro, nella sola zona dell’imbocco devono intervenire appositi circuiti “potenziati” (detti di rinforzo – cioè con un maggior numero di apparecchi illuminanti) che evitano l’effetto buco nero causato dall’abbagliamento.
In questo impianto si distinguono due circuiti di lampade: una serie equidistanziata lungo tutta la galleria garantisce, sia di notte che di giorno, la cosiddetta illuminazione permanente; un secondo ordine, concentrato all’imbocco, forma invece l’impianto di rinforzo, che si accende solo di giorno ed in proporzione alla luce esterna. Il rinforzo garantisce sulla strada il surplus di luce necessario ad evitare che l’ingresso della galleria appaia come un “corpo nero” all’occhio del conducente abituato alla luce esterna.
La galleria San Pier Marina, già scarsamente illuminata, non è dotata di tale accorgimento o, quanto meno, non lo si vede in funzione. Difetto di progettazione? – Lo escludiamo! Necessità di risparmio sulla bolletta? Neanche lontanamente potrebbe essere preso in considerazione un tale motivo che sacrifichi la sicurezza di migliaia di conducenti. Sta di fatto che la galleria appare come un buco nero entro il quale si infilano i conducenti – alla cieca – con l’impossibilità di percepire per tempo la presenza di eventuali situazioni pericolose, come ostacoli, veicoli lenti, code o traffico bloccato. L foto che si allegano (fonte Google-map) evidenziano incontrovertibilmente quanto si segnala.
Le norme prevedono, invece, di modulare la luminanza all’imbocco in funzione di quella esterna e del flusso di traffico. Gli specialisti conoscono bene le norme che regolamentano la materia (per tutte UNI 11095/2003 relative alla “Illuminazione delle gallerie”), alle quali occorre rigorosamente attenersi. Esistono, proprio per evitare quello che può essere chiamato “salto nel buio”, appositi regolatori di flusso luminoso che “leggono” a mezzo di “sonde di luminanza” l’insolazione al suolo all’imbocco della galleria e che inseriscono, ove ricorra la necessità, i cosiddetti circuiti di rinforzo.
Noi ci limitiamo a fare doverosa segnalazione.
In particolare, se un ostacolo fosse presente nella sezione di entrata di una galleria, per evitare incidenti esso dovrebbe essere visto ad una distanza pari a quella di frenata in modo da permettere al conducente di arrestare il proprio autoveicolo in tempo utile. Accorgimenti questi che, nel caso in specie ed a maggior ragione, sono necessari ove si pensi che alla galleria si perviene, da ambo i lati, al termine di due curve che non consentono, a chi è a bordo di un veicolo, la percezione preventiva dell’approssimarsi di una galleria, né di valutare la situazione veicolare in prossimità ed all’interno del tunnel. Il piano viario è, inoltre, in pendenza con successiva risalita verso l’uscita (da ambo i lati), per cui non è nemmeno possibile vedere le sagome di chi precede stagliarsi contro la luce al di là dello sbocco galleria. A conclusione, ed è esperienza di chi scrive, in quella galleria si entra sempre con l’angoscia di sbattere con qualcuno o con qualcosa che la situazione logistica non ti ha preventivamente rappresentato. Peraltro, la rallentata velocità fin quasi a passo d’uomo nel tratto di percorrenza in cui l’occhio si adegua, determina a sua volta ulteriore situazione di pericolo perché sussiste il rischio di venire tamponati. Si tenga conto che i veicoli procedono solitamente a fari spenti sia per la brevità della galleria sia perché non v’è alcun cartello con l’obbligo “accendere i fari in galleria”.
L’ANAS che gestisce la Statale, ove non ne abbia contezza, dovrebbe essere messa a conoscenza del pericolo evidenziato, per tutti quegli interventi necessari (quali che siano) per portare la situazione ad uno stato di doverosa regolarità.
Nella casistica degli eventi luttuosi nelle gallerie, dominano quelli accaduti proprio all’imbocco delle stesse.
Imbocco galleria illuminato con circuito di supporto. Ma a quando il rimedio?
Era doveroso che l’impianto di illuminazione fosse stato realizzato secondo le regole, per tempo (cioè in fase di modifica della viabilità sulla SS113) e si sarebbero evitati rischi concreti ed i patemi d’animo di quanti si sono avventurati alla cieca in un manufatto realizzato “ieri” e non nel lontano 17 maggio 1928 -Legge 17 maggio 1928, n. 1094 – quando fu varato il Provvedimento di Istituzione di questa storica arteria siciliana che all’epoca – per fortuna – non ebbe la sorte di finire “incapsulata” in un tunnel pieno di criticità da dove, uscirne indenni, è una vera scommessa.
La parola, ora, a chi di dovere per una pronta e radicale soluzione del problema.
E che dire delle gallerie in autostrada? ?? Quelle si che sono dei veri salti nel buio…procedendo in direzione Palermo negli assolati pomeriggi estivi …vera e propria roulette russa! !!