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RESTAURI AL CASTELLO: QUALCOSA NON QUADRA!

guardia-di-finanzaCONCLUSA UNA INDAGINE DELLA GUARDIA DI FINANZA. ECCO IL COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE

Prot._n.96                                                                                           16/2/2016.

COMUNICATO STAMPA

Lavori al Castello, irregolarità nelle fatture. Chiusa indagine della Guardia di Finanza

Nel pomeriggio di oggi militari della Guardia di Finanza sono stati al Comune incontrando il sindaco Giovanni Formica per consegnare un Processo verbale di constatazione, in merito a presunte irregolarità che sarebbero venuti fuori in un’indagine avviata nei confronti della società che ha gestito l’appalto del Castello di Milazzo, i cui lavori sono stati collaudati nell’aprile del 2011.

Dall’esame dei documenti acquisiti è emerso che tutte le prestazioni sono state fatturare dalla società consorziate Ares srl.  L’indagine  ha evidenziato che alcuni costi documentati dalle fatture passive esibite da questa società al Comune di Milazzo presentano gravi anomalie.

In particolare le Fiamme Gialle hanno riscontrato due  questioni: “la rendicontazione di fatture riferite ad operazioni soggettivamente inesistenti, relative a prestazioni e lavori effettivamente eseguiti nel sito ma non dall’emittente formale. Si tratta di fatture per l’importo di oltre un milione e mezzo di euro rendicontante al Comune a fronte delle quali l’Ente ha attivato le procedure di pagamento”. E, in secondo luogo la presenza di altri costi per un totale di 88 mila euro, giudicati “indeducibili”, ossia non inerenti ai lavori reali della salvaguardia della cittadella fortificata, ma riferiti ad altri costi sostenuti dall’impresa che però non potevano gravare sulle spese finali a carico dell’ente. 

Sulla vicenda questa la dichiarazione del sindaco Giovanni Formica: “Voglio ringraziare il Comandante e gli operatori della compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo che, attraverso un’indagine rigorosa, hanno ancora una volta dimostrato grande competenza e professionalità. Il verbale che ci è stato consegnato attesta che oltre 1,5 milioni di euro sarebbero stati movimentati in maniera illegale. Il rischio concreto è che in occasione del restauro siano stati effettuati minori lavori o i lavori eseguiti siano difformi dal capitolato. Un danno del genere, se accertato, non può restare impunito. E noi lavoreremo per capire come si sono svolte le cose, pronti a difendere, anche in sede giudiziaria, le ragioni dei milazzesi”.

                                                                                                        L’ufficio  Stampa

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