E COSI’ ANCHE IL DECANO DI UNA SCUOLA CHE PER LUNGHI ANNI ha tenuto alto il nome della pasticceria di Milazzo se n’è andato. Ciccio Dama, 86 anni compiuti lo scorso 6 ottobre, non si era mai ritirato dal lavoro per raggiunti limiti d’età, a dispetto dell’età anagrafica, ma era rimasto, come ormai pochi di quella generazione, a dispensare consigli, a realizzare le delizie di un’arte che gli era stata tramandata dal Maestro Gioacchino Iannello, a chiudersi per ore in quel laboratorio di piazzetta Cesare Battisti e ad affacciarsi, di tanto in tanto, per sedersi stanco ma non sfinito su quella sedia davanti al bar. Lunghi anni a contatto con un mondo che per me significa tanto, per cui non oso muovere alcuna critica ad un vecchio collega di papà (consapevole che anche lui era legato a quell’ambiente), o chiedermi il perchè di quel suo morboso attaccamento ad un lavoro che è duro ma affascinante al tempo stesso, ricco di soddisfazioni che certamente non danno ricchezza in termini economici, o una posizione invidiabile che ad un certo punto potrebbe anche consigliare di mandare tutto e tutti al diavolo e vivere sugli allori. No! Non è come qualcuno potrebbe pensare, credetemi! Stare a contatto con quel mondo che si comincia a conoscere da bambini, per imparare un mestiere, è una necessità impellente, che avvince nonostante l’età, nonostante gli anni, le fatiche, i malanni, la stanchezza! E’ come il canto delle sirene, ammaliatrici, dal quale non si riesce a fuggire…
A Ciccio Dama, Maestro pasticciere, nel 2014 era stato conferito il Premio Terminal per l’artigianato dolciario: ogni anno il nostro giornale, seguendo le indicazioni unanimi della Commissione, ne vuole premiare uno. E Don Ciccio ha avuto il suo momento di gloria in una città avara di riconoscimenti, aggiungendo il suo nome alla lista che annovera altri Maestri, come Tindaro Sergente, Franco Sciotto, Salvatore Indelicato, Turuzzo Salmeri, la SCID, Salvo Bartolone, e altri ne premierà negli anni futuri… Orgoglioso e per nulla domo, il vecchio Maestro nemmeno in quell’occasione ha ritenuto di dover dire basta, anzi per lui quel semplice atto di affetto e di stima è stato un incoraggiamento, come per gli altri! E non si sottraeva al suo quotidiano contributo nel laboratorio, per vivere nel suo mondo… Il nipote Peppe, amico e collega in radio, ha pubblicato sul suo profilo una foto dello zio: lo vediamo raggiante con una fascia rossoblu, quella degli Ultras della sua squadra, il Milazzo, che spesso ha fatto vivere momenti di scoramento e di amarezza, per le alterne vicende che accompagnano il mondo del calcio, e che la sua squadra aveva vissuto… Ma lui riusciva sempre a reagire, e a tuffarsi, anima e cuore, generoso e spontaneo come sempre, e come tutti i Dama, nel suo piccolo mondo, regalando dolcezze quotidiane assieme ai profumi che si spandevano nell’aria ed inebriavano i passanti. I doni preferiti del vecchio Maestro, invito a sedersi per pochi minuti ed assaporare i gusti di un tempo… Addio, don Ciccio… Un abbraccio a mio papà…