Una donna di altri tempi. Una donna che rivive nei ricordi di quanti l’hanno conosciuta!
MARIA MANCI’, moglie di Santo PERGOLIZZI, mamma di Vincenzo era una delle giovani mamme che abitavano a S. Francesco quando arrivai a Milazzo nel lontano 1955. Sono passati 65 anni da allora, ma quei ricordi sono rimasti impressi nella mia mente.
Non avevo riconosciuto quella donna riprodotta nella foto: aveva 93 anni, mi confida la nipote, orgogliosa di lei. Per me il tempo sembrava essersi fermato a quando di anni ne aveva meno di trenta! Ricordi di una donna energica e decisa, con i capelli neri raccolti sulla testa, incuteva timore quando si affacciava sulla porta di quella salita San Francesco, e rimproverava i figli e non solo loro; ed era giusto che fosse così!
Ma quella donna forte si era irrimediabilmente piegata agli anni che passavano, senza perdere comunque la sua lucidità e rimanendo al centro della sua famiglia, come – dice la nipote – una chioccia che si prende cura della sua nidiata!
“Un lume sempre acceso fino alľultimo respiro” che aveva capito che era giunta l’ora, ed aveva chiesto alla nipote di tenerle la mano.
Maria Mancì è tornata a rivivere nei miei ricordi, anche se non era stata mai cancellata, grazie alla parole di Venenrica Cambria, che ha voluto affidarmi l’incarico di descrivere la sua nonna. E leggendo le parole della nipote, mi è sembrato di stare accanto a lei, di assistere a quelle carezze che le dava, per accompagnare il suo ultimo viaggio: “Non è stata sola mai un minuto. Ed è stata sempre vigile e cosciente e noi le siamo sempre stati accanto, come da bambini anche da adulti. I figli prima e i nipoti dopo“.
Non cerco parole diverse da quelle che mi ha scritto la nipote, intense e amorevoli, per descrivere una donna forte ma improvvisamente fragile: “Mia nonna ha avuto la fortuna di diventare bisnonna per ben 4 volte. Una vita aspra, a volte, ma intensa, ricca di valori semplici…quelli che rendono la felicità. È stata una brava nonna, davvero. Una donna forte e temprata, resistente come rovere. Una madre e nonna chioccia, si prese sempre cura della sorella, Vincenzina, dei suoi figli con gelosia e dignità e poi di noi nipoti. Ci raccontava sempre belle storie. E noi nipoti tutti intorno a lei ad ascoltarla curiosi, insieme ai nostri zii“…
E’ bello riascoltare le storie raccontate dai nonni… E’ triste pensare che non ci sono più, e che nessuno riuscirà a trovare le parole giuste per raccontare, con semplicità ed amore, quelle storie di un tempo, che sanno di favole e profumano di sincerità… Quelle storie vissute in una città in cui tutti si conoscevano, oggi profondamente cambiata e spesso priva di sentimenti e di affetto…
Addio, signora Maria… dia un bacio per me a sua sorella Vincenzina…
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