Giorno 11 dicembre, nella ricorrenza del 25° anniversario della sua ascesa al cielo, la chiesa di S. Rocco lo ricorderà, e siamo certi che gli stessi fedeli che non hanno la possibilità di andare a Castelbuono per pregare sulla sua tomba, saranno presenti per unirsi in raccoglimento, in commozione, nella preghiera…
Chi era padre Innocenzo? O meglio, chi è stato PADRE INNOCENZO?
E’ bastato mettere una sua foto su facebook per avere la prova della stima che i milazzesi hanno di un uomo umile, semplice, amato ancora oggi. A Milazzo lo ricordano con affetto Padre Innocenzo, nonostante siano passati 25 anni dalla sua ascesa al cielo. Parlare di lui significa riaccendere entusiastici commenti, ricordi legati alla celebrazione di un matrimonio, di un battesimo, di una prima comunione, addirittura anche di qualche lezione di diritto canonico. Ma quello che più si ricorda di lui era la grande bontà, i consigli, l’affetto che dimostrava nei confronti di tutti, indistintamente. Le sue parole erano dettate dal cuore, e non si riusciva a fare a meno di ascoltarle, mettendole in pratica o sforzandosi di farlo…
Padre Innocenzo, al secolo Michele Di Garbo, era nato a Castelbuono nel 1916. Apparteneva all’Ordine dei Frati Cappuccini, ed ha operato per 35 anni nella città di Milazzo. Titolare della Chiesa dell’Immacolata, Rettore della Chiesa di San Giuseppe e Priore della Chiesa del Rosario e di San Rocco (sì, avete letto bene, proprio di S. ROCCO!), ha posto al centro della sua vita la sua profonda fede a la famiglia. La sua grande dedizione alla vocazione religiosa lo spinse a prendere i voti perpetui il 23 marzo 1933, nell’ordine dei Frati Cappuccini di San Francesco d’Assisi con il nome di Innocenzo Di Garbo. Compì la sua missione in vari paesi, sia italiani che esteri, ed in particolare in Brasile, a Minas Gerais.
Dopo il suo lungo peregrinare arrivò a Milazzo dove esercitò il suo apostolato nella Chiesa dell’Immacolata e nella piccola chiesa di San Rocco.
La sua devozione ed il suo zelo verso la Madonna dell’Immacolata e di Maria Bambina furono proficui. Padre Innocenzo Di Garbo fu una figura esemplare nella vita quotidiana dei milazzesi, a cui sapeva sempre tendere una mano nei momenti di bisogno. Religioso conosciuto in tutti gli ambienti e amato nella nostra città per i suoi modi diretti di affrontare i problemi, sotto il suo saio di cappuccino delineava la sua semplicità e la sua regola di vita così come insegnò San Francesco d’Assisi. In una poesia scritta da lui, senza alcuna pretesa di atteggiarsi a poeta, e dedicata a Vincenzo Costantino, uno dei nostri concittadini che riteniamo essere tra gli ultimi… Padre Innocenzo lo aveva definito “uomo puro e semplice”.
Oggi, leggendo quanto lui ha scritto ci rendiamo conto che l’immensità del creato e l’opera di Dio le troviamo in mezzo a noi, guardandoci intorno e amando il prossimo…
L’8 dicembre 1994, durante la celebrazione dell’ultima messa solenne, Padre Innocenzo disse ai fedeli, con il cuore in mano, “Portate sempre alla Vergine fiori belli e bianchi ed amatela sempre! Lei vi sosterrà nei momenti bui della vita”. Si sarebbe spento tre giorni dopo, l’11 dicembre dello stesso anno, e veniva sepolto, secondo la volontà dei suoi parenti, nella Cappella dei Cappuccini di Castelbuono. Da allora sono passati venticinque anni, ma il suo ricordo rimane intatto fra i milazzesi. Nella chiesa di S. Rocco, che di recente abbiamo riaperto ai fedeli ed alla preghiera, verrà esposta una sua effigie, a ricordo di un uomo buono, generoso, giusto, umile. E’ quello che si richiede oggi ai sacerdoti, ma ci rendiamo conto che non è proprio così; e papa Francesco lo sa!
Giorno 11 dicembre, nella ricorrenza del 25° anniversario della sua ascesa al cielo, la chiesa di S. Rocco lo ricorderà, e siamo certi che gli stessi fedeli che non hanno la possibilità di andare a Castelbuono per pregare sulla sua tomba, saranno presenti per unirsi in raccoglimento, in commozione, nella preghiera…