Non ero ancora nato nel 1950, ma molti degli avvenimenti che hanno caratterizzato la metà del XX secolo sono ancora oggi ricordati dalle cronache e dalla storia. Chi quell’anno lo ha vissuto, ricorda che furono dichiarate fuori corso le am-lire, le banconote stampate negli Stati Uniti durante la guerra e introdotte in Italia dal governo Militare. Ricorda anche l’occupazione delle terre incolte della Sicilia da parte dei contadini, fenomeno che affonda le sue radici nei secolari problemi della mezzadria e del caporalato (e quindi dello sfruttamento dei contadini). E siccome la protesta si estese in tutt’Italia, l’allora Ministro dell’Interno Mario Scelba fece intervenire, tra mille polemiche, le forze dell’ordine, per reprimere le manifestazioni.
Sempre nel 1950, il Parlamento approvò l’istituzione della Cassa del Mezzogiorno e dell’IRI, per gestire le partecipazioni statali. Ma chi era giovane, in quell’anno, ricorderà anche l’assassinio del bandito siciliano Salvatore Giuliano, di cui si parlò per decenni ed ancora si parla…
Bastano questi pochi avvenimenti per dare il via ai ricordi che Nino Rondone, vecchio irriducibile socialista, vorrà raccontare?
Io dico di sì… i ricordi sono sempre vivi, gli avvenimenti sociali e politici non sono stati mai cancellati, ed avere uno spunto per sentirli narrare per lui è come riviverli.
Per Nino Rondone il 1950 è un anno particolare, e in pochi sappiamo il perchè: aveva condotto all’altare, il 2 settembre, lui che aveva 21 anni compiuti da poco, una ventenne, Gaetana Gabbatha. E il matrimonio era stato officiato, così come la maggior parte di tutti i matrimoni celebrati a Milazzo in quegli anni, dall’arciprete Domenico Cernuto, nella chiesa di San Giacomo. In quello stesso anno, a messina, nella chiesetta della Mercede, si sposarono anche i miei genitori!
Oggi, a distanza di 70 anni, la coppia Rondone – Gabbatha sarà alla chiesa del Rosario, dove padre Stefano Scalzo celebrerà per loro una messa, per benedire una lunga unione coronata dalla nascita di sei figli e di numerosi nipoti e pronipoti.
Con Paolo, il maggiore dei figli, sono stato compagno di classe negli anni delle elementari, e ci siamo ritrovati colleghi di lavoro per altri quattro anni: un lungo percorso di amicizia e stima reciproca. Già da bambino conoscevo i signori Rondone, papà e mamma, genitori giovani ed energici che avevano messo su famiglia negli anni difficili del dopoguerra e sapevano che ogni giorno sarebbe stato per loro una conquista. Oggi per loro arriva un traguardo eccezionale: ho voluto verificare a cosa corrispondessero i 70 anni di matrimonio: nozze di titanio! E da TERMINAL siamo lieti di poter porgere, anche a nome dei nostri lettori, gli auguri a questa splendida coppia che continua a vivere in armonia, così come promesso quel giorno. Unita nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, i coniugi RONDONE e GABBATHA sono un esempio per le nuove generazioni. Da settant’anni ormai, e in settant’anni di vita coniugale hanno educato all’onestà ed al rispetto, all’amicizia ed al bene i loro figli! Lo continueranno a fare, perchè hanno saputo superare anche le avversità, normali per ogni coppia, figuriamoci in settanta lunghi anni… Ma ciò che li ha tenuti uniti è stato sempre quell’amore che si sono giurati il 2 settembre 1950, assieme alla fede in Dio, ed alla certezza che ogni passo compiuto sarebbe stato gradito a chi, lassù, aveva benedetto quegli anelli che portano da allora, come se ogni giorno fosse il primo giorno!
Auguri, amici, che Iddio vi benedica sempre e vi dia la certezza di godervi i vostri figli, i vostri nipoti, i pronipoti, con gioia, amore ed armonia.
Commenti