GRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE SIDDHARTE, LA SCULTURA IN LEGNO, CUSTODITA NELLA CHIESA DI SAN GIACOMO, SARA’ RIPORTATA ALL’ANTICO SPLENDORE.
Comunicato stampa
Continua l’impegno dell’Associazione culturale Siddharte per la salvaguardia e la tutela del patrimonio artistico. Attraverso il fondo restauri “la Fenice”, istituito nel 2015 in occasione della mostra “Tesori di Milazzo”, sarà riportata all’antico splendore la scultura lignea della Madonna degli Artigiani, datata tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII sec. e custodita attualmente nella chiesa di San Giacomo a Milazzo.
Per sostenere ulteriormente il fondo “la Fenice” e questa nuova iniziativa di restauro è stata lanciata da Siddharte una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma online Eppela: sarà possibile per quaranta giorni, fino al 26 marzo 2016, donare una cifra tra 5 e 200 euro. Il sistema di partecipazione prevede anche una “ricompensa” per i sostenitori; per aderire all’iniziativa basta registrarsi sul sito www.eppela.com e contribuire consultando il link: https://www.eppela.com/it/projects/7057-restauro-della-madonna-degli-artigiani-xviii-sec
La scultura della Madonna degli Artigiani rappresenta un “unicum” nell’iconografia dedicata alla Vergine in quanto non si conoscono altri esemplari simili nel panorama artistico italiano. L’opera è stata oggetto di restauro nel 1998 ma, come accade quando un intervento non è realizzato da restauratori professionisti, più che sistemare la scultura l’intervento ne ha completamente alterato composizione, forma e decorazioni.
Dalla scheda scientifica sulla Madonna degli Artigiani curata da Virginia Buda e pubblicata in “Tesori di Milazzo”, Lombardo Edizioni, 2015:
“…la ricca dotazione della veste, stretta sotto il seno da una cintura, è stata quasi del tutto alterata da interventi successivi, se ne conserva solo una piccola porzione sulla schiena e sul retro delle maniche; analoga sorte è toccata ai motivi decorativi dorati del manto azzurro, che appaiono ormai poco leggibili sul fianco della statua, sostituiti da fiori sparsi.”
L’intervento di restauro sarà effettuato sotto la supervisione della Soprintendenza BB. CC. AA. di Messina e si articolerà in più fasi: rimozione della patina di vernice che attualmente mortifica l’opera, recupero dei pigmenti originali, consolidamento, lucidatura.
E’ da sottolineare inoltre, come si evince da alcune foto, che al posto della scala – che era un elemento decorativo posto ai piedi della figura – anticamente la scultura presentava un bambino in braccio alla Madonna e del quale se ne sono perse le tracce.
E’ importante ricordare che attraverso il fondo “La Fenice” sono stati già restaurati tre autentici gioielli: il Velario pasquale in lino del 1791 – il più grande d’Europa – la Croce astile processionale in argento del 1779 e il settecentesco Paliotto in raso, seta e oro con la raffigurazione della Fenice.