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SCONTENTI DI ARISA? I SOLITI DETRATTORI. IL PROSSIMO ANNO VERRA’ CELENTANO. CONTENTI

Abbiamo finito con i cantanti che si sono esibiti GRATIS, come ogni anno, sul lungomare.

E quella del Santo Patrono, di Santo Stefano, è la festa più attesa dell’anno. In verità la più affollata e seguita è quella di San Francesco, ma fatta senza cantanti che gusto c’è a criticarla?

Ecco quindi il lungomare intransitabile per le bancarelle, autorizzate e non, dal Paladiana sino a Santa Maria Maggiore. E poi il cantante di grido, quello del sabato sera, scelto fra una sfilza di nomi che vengono proposti dall’impresario. Non è facile cantare a Milazzo: bisogna anche vedere gli impegni dei vari cantanti; ma nessuno ha nulla da ridire se la scelta cade su Paolo Belli ed Arisa, uno il venerdì, l’altro il sabato. In realtà uno sarebbe bastato, il lungomare si riempie sempre le sere della festa del Patrono, ma qui si è voluto strafare.

Ecco che il cantante di grido, quello del sabato sera, raccoglierà i consensi dei soliti affezionati mentre la maggior parte rimarrà distrattamente parcheggiata sul lungomare sgranocchiando ceci abbrustoliti e arachidi tostate: la consueta càlia a due cotte immancabile in una festa come questa. Un succoso anticipo per la processione, che si avvarrà di poche centinaia di fedeli, che sfileranno senza alcuna regola ma in ordine sparso per le strade di Milazzo prive di macchine così come prevede la normativa. E poi, arrivederci al prossimo anno, per un’altra festa, un altro cantante, e migliaia di euro che basterebbero per fare altre cose. 

Ma quanti saranno gli spettatori all’esibizione? Sempre gli stessi, togliendo, da un anno all’altro, i … deceduti! Perché la piazza contiene sempre le stesse persone, quindi non possiamo prevedere un pubblico numerosissimo che contrasti con le leggi della fisica e dell’impenetrabilità dei corpi: se in marina stanno diecimila persone, inutile sparare numeri a caso e affermare che ce ne saranno trentamila! E allora, visto che si vuole battere il record e stabilirne uno nuovo, difficilmente eguagliabile se non dovessero verificarsi condizioni analoghe, ecco che per un prossimo Santo Stefano si fa già il nome di … Claudio Baglioni. O Renato Zero. Magari Fiorella Mannoia e, perché no, Adriano Celentano. O qualche altro che accontenti i palati fini: basta trovarlo disponibile e … pagare! Il Comune, logicamente: noi non dovremo tirar fuori una lira. Noi dovremo solo criticare, e sono certo che argomenti ne troveremo tanti.

E’ oltre sessant’anni che seguo i concerti per Santo Stefano: Maurizio Vandelli, Mario Merola, Fausto Leali, Orietta Berti, Luca  Barbarossa, Don Backy, Paola Turci, Marcella, Viola Valentino, gli Audio Due, i Gazebo, gli Zero Assoluto, Tiziana Rivale,,, persino Scialpi che fu gettato sul palco alle 22 in punto perché stava per arrivare un diluvio che costrinse tutti ad una fuga precipitosa, però venne pagato profumatamente perché non era colpa sua se era arrivata la pioggia (ma se i nostri lettori ricordano, il cantante del sabato sera si sarebbe esibito alle 24, non due ore prima…). Per ognuno consensi e critiche, ma queste lasciano il tempo che trovano…

Ma ho scritto un commento in calce all’esibizione di Arisa, e ve lo ripropongo: “Non è la prima volta che si commenta il cantante del sabato sera. Ormai io sono abituato a leggere certi commenti. Ma diciamoci la verità: tutta quella gente conosceva ARISA oppure è scesa sul lungomare, come avviene sempre il sabato sera per lo spettacolo del Santo Patrono, perché è una consuetudine? Avrebbe criticato, credetemi che di feste ne ho viste proprio tantissime, i Dik Dik, Adriano Celentano, Vasco Rossi, Fiorella Mannoia, persino Zucchero o Pavarotti, se fosse ancora in vita. Pensate che i due cantanti moltissimi li hanno ascoltati, E CRITICATI, senza pagare un soldo. E nella loro vita non hanno mai speso i soldi per comprare un 45 giri.”. Non penso valga la pena aggiungere altro.

Anzi no: ci risulta che per il prossimo anno il Comune sta prendendo contatti con cantanti che difficilmente se esibiscono in pubblico, occorre però valutare il loro cachet. Se vi sarà chiesto di partecipare alle spese, non vi tirate indietro! 

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