OGGI, PURTROPPO, SI NOTANO I DANNI. OVVIAMENTE, SI TRATTA DI UN TITOLO VOLUTAMENTE PROVOCATORIO, PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE SU QUEL LUOGO CHE E’ L’IMMAGINE DEL VERO DISSESTO DAL QUALE MILAZZO CERCA AFFANNOSAMENTE DI VENIRE FUORI…
Stanotte scossa sismica a Milazzo, con epicentro localizzato in Piazza Marconi, proprio a livello di marciapiedi e con magnitudo ancora da decifrare (!!!).
Non si lamentano vittime per fortuna, ma ad avere la peggio è stato proprio il marciapiedi della piazza antistante la vecchia stazione ferroviaria.
Totalmente dissestato è ora un ammasso di detriti sconnessi e pericolosi come si evince dalla foto.I danni non solo in quel punto ma proprio tutt’intorno la piazza. Insomma un vero terremoto.
Ma c’è chi non l’ha sentito perché non si sveglia “mancu chi cannunati sparati ‘nte ricchi”.
Fin qui una introduzione volutamente falsa ed ironica. C’è di vero però che la situazione è quella catastrofica che la foto consegna a dimostrazione – ove ve ne fosse bisogno – che non v’è alcuno che si prende cura della Città.
Quanto meno, si ascoltino le doglianze che da ogni parte provengono, si facciano proprie e si agisca secondo gli obblighi di “mandato”.Di incidenti…, cadute…ricoveri in Ospedale a causa di inadempienze, ne abbiamo piene le…tasche. Solo per riportare alla memoria il gioiello che era quel luogo e dare dimostrazione concreta di quanti danni hanno arrecato gli uomini che si sono succeduti al governo di questa Città, si ripropone la foto di quello che fu un vero monumento, oggi vilipeso, imbrattato, distrutto ed abbandonato agli eventi. Non è di pregiudizio se della individuazione di situazioni critiche (e ce ne sono a iosa) si siano resi e si rendano promotori i cittadini. Anzi, accogliere con gratitudine le istanze,sarebbe atto di responsabilità consapevole e di vera compartecipazione, apprezzabilissimi da parte di un’Amministrazione che dovrebbe essere pronta a recepire senza le riserve mentali di chi – invece di fare il mea culpa – disattende per principio e nel più totale silenzio.
La natura ed il terremoto “fasullo” (evocato sol perché quel marciapiedi sembra proprio bombardato) non hanno alcuna colpa se non quella di non potersi scrollare di dosso le croste che paralizzano Milazzo, che nascondono intrighi, accordi di palazzo e fantomatiche crisi economiche all’inno del dissesto.
Ma questo non è un caso isolato visto che urla di raccapriccio, di insofferenza, provengono da ogni dove. Un esempio per tutti? Piazza San Papino dove, dopo aver fatto, in tempi non molto lontani, scempio dei pini maestosi che delineavano l’ingresso alla omonima chiesa, ora sarebbero pronti a tagliarne altri (seppur nel pieno fulgore vegetativo), con l’alibi che quelli rimasti hanno danneggiato tutta la pavimentazione della piazza. Non sono colpevoli gli alberi come si vorrebbe sostenere per “tagliare la testa al toro” , ma è l’uomo incompetente e non lungimirante che li ha soffocati spingendo la pavimentazione fino a farne “colletto” ai tronchi.
Si facciano aiole attorno agli alberi, senza cordoli e fin dove necessario per eliminare le zone sconnesse e pericolose;il verde darebbe salute e decoro a quella zona; si smontino le mattonelle che non servono più e si ripristini la pavimentazione soltanto nelle zone distanti dai PINI. Ne guadagneremo tutti!