Mi sembrava di essere un reietto negazionista e invece no! Ci sono molte persone, pur da punti di vista diversi, convinte che il terrapieno di ponente sia un presidio ambientale da tutelare.
E qui sta la differenza di visione strategica, oserei dire culturale.
Il sindaco basa la sua narrazione sul consumo, sulle quantità: di persone, di macchine, di tutto ciò che fa massa, che colpisce, di primo acchito, l’immaginario dei cittadini abituati, da anni, all’assenza di qualsiasi iniziativa.
Solo per fare qualche esempio: avete mai sentito il sindaco fornire notizie sulla seconda linea del depuratore? Eppure, il lezzo nauseabondo è insopportabile. Il sindaco la sente puzza intollerabile, ci passa spesso davanti al depuratore.
E la discarica di Torretta che fine ha fatto? In primavera ci pascolano le mucche in quel tratto di terrapieno, forse ci vorrebbe una nuova trasmissione di striscia la notizia per smuovere le coscienze.
Solo due esempi, banali se volete, che definiscono, però, la logica della narrazione del sindaco, legittima dal suo punto di vista, ma in forte contrasto con una strategia di sviluppo turistico della città ispirato ai valori ambientali, archeologi e culturali di cui Milazzo, nonostante la visione miope dei politici che l’hanno amministrata negli anni, è ancora ricca.
Si smuoverà la coscienza della maggioranza dei cittadini? Sono fortemente pessimista.
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