PREMESSA: Qualche giorno fa abbiamo messo un post sui furbi e sui fessi. Non ha sortito nessun effetto! Chissà se quelli che lo hanno letto (i furbi) avranno pensato che a scrivere erano i soliti rompicoglioni; e chissà se leggendolo gli altri (i fessi) avranno pensato che finalmente qualcosa stava per cambiare in una città votata al cambiamento (?). Diciamo semplicemente che il post voleva anticipare un articolo PESANTE, DEDICATO – dice il titolo – AI POLITICI DI CASA NOSTRA E ALLE FORZE DI POLIZIA. E’ il primo di una lunga serie, non accettiamo che una città VOTATA AL CAMBIAMENTO tolleri un abuso che offende chi le leggi le ha sempre rispettate. I furbi e i fessi, per ripetere ciò che era scritto nel post. Ma chi ha scritto l’articolo che pubblichiamo ha intenzione di interessare Sindaco, Commissario, Comandante Carabinieri e Guardia di Finanza, Prefetto, Ministero degli Interni e così via, CHE QUALCOSA DOVRANNO PUR FARE: fin quando in questa città si capirà che non c’è posto per i furbi, e che i fessi non devono essere coloro che osservano le leggi.
di Paolo TIRANTE
Quante volte è capitato di vederci sfrecciare accanto un’auto ed il guidatore non aveva la cintura allacciata?
Quante volte, magari, lo stesso guidatore passava accanto ad un vigile urbano e questi, per chissà quale magia, sembrava non accorgersi dell’infrazione?
Potremmo analizzare in mille modi e in mille maniere questa scena che si ripete da anni e che sembra essere entrata nel novero delle “tradizioni” milazzesi e non solo, anzi. Mi piacerebbe però, fare una valutazione meramente economica e di conseguenze.
Un’automobilista senza cintura reca potenziale danno a sé, innanzitutto, viola il codice della strada e, per merito del calo “di attenzione” del vigile di turno, un bel danno alle casse comunali.
Sembrerà una cosa molto veniale, ma il codice della strada punisce, alle nostre latitudini, con 5 punti di decurtazione della patente l’infrazione ed una bella multa che, se non ricordo male, varia dagli 80 alle 300 euro, circa. Pensate, le casse del comune come starebbero meglio se, una tantum, questi hippie del volante, senza vincoli e senza regole, venissero obbligati a pagare pegno per l’infrazione.
Ma il dubbio sorge nel cercare di capire questa ritrosia nel multare o provare a farlo, da parte di chi sarebbe preposto al ruolo.
Capisco che sia molto più semplice “aggredire” a suon di verbali, delle auto “inermi” ed indifese, parcheggiate che so, sulle strisce pedonali, oppure in doppia fila, seppure con doppie frecce per “il solito minutino del caffè” che da noi può durare anche 10/15 minuti.
Mi rendo conto che dover affrontare di petto una situazione nella quale un tutore dell’ordine, debba fare il proprio dovere, elevando multe a destra e manca, sia faticoso; ma è anche in virtù di quel servizio che sono stati assunti, ed è anche in virtù di quel servizio che le cose, almeno per certi versi, potrebbero andare meglio.
Si potrebbe evidenziare che sussisterebbe l’omissione di atti di ufficio, anche se qui la giurisprudenza non è concorde. Ma basterebbe, credo, una valutazione meramente logica. Ci sono ruoli e incarichi che meriterebbero una “lucidatina” all’orgoglio. Ci sono figure istituzionali che, con il passare degli anni, hanno visto il loro peso ed il loro “valore” calare paurosamente, anche per demeriti degli stessi interessati. I vigili urbani, in questo senso, rientrano nella casistica. Non so se molti ricorderanno la situazione a Milazzo, alcuni decenni fa. I vigili urbani incutevano rispetto; un rispetto che era figlio di una coerenza e di un approccio al lavoro che, oggi, vedo veramente sempre meno.
Basterebbe poco, basterebbe riappropriarsi del ruolo e della consapevolezza che questo comporta. Comunque l’articolo non finisce qui: questa è solo una piccola parte. In un futuro non molto lontano, se vedrò che nulla è stato fatto, mi rivolgerò ad altri, più in alto!
Paolo Tirante
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