UNA NOTIZIA CHE CI LASCIA SCONCERTATI E ADDOLORA…
Chi non conosceva Nino Tomaselli? La sua attività commerciale in via Umberto I lo aveva reso popolare. Ma ci sono episodi della vita di Nino che tanti non conoscono: fu uno dei partecipanti al Trofeo Carmelo Bonina, la gara di marcia che si disputò a Milazzo nella prima metà degli anni 70 e che si concluse dopo sei edizioni con l’assegnazione del titolo italiano, individuale ed a squadre. Nino partecipò quasi inosservato nella prima edizione, dominata dal napoletano Enzo Stera. Gareggiava con la formazione di Barcellona, anche lui reclutato dal solito Nino Alberti. Aveva un fisico possente per i suoi 14 anni (eravamo nel 1973) e la marcia sarebbe stata per lui una disciplina nella quale non avrebbe dato il meglio di sè. Vinse una medaglia, quella di partecipazione, con la data incisa sul retro: per tanto tempo la mise al collo, come fosse una reliquia! E la cosa mi meravigliò non poco, quando, dopo qualche anno, lo rividi a Milazzo, e riconobbi quel primo simbolo di una manifestazione sportiva destinata a crescere. Non era più il ragazzetto di 14 anni, e a Milazzo avrebbe trovato la sua occupazione, la sua casa, la sua famiglia. Era un ragazzo orgoglioso, e nel suo lavoro era infaticabile: passarono gli anni, si era sposato, aveva una figlia, che si sarebbe sposata e lo avrebbe reso nonno! Tante gioie, ma c’erano anche o dolori, sempre in agguato: soffrì tantissimo Nino per la scomparsa della sua cara mamma, che venerava e alla quale era legatissimo. E nello spazio di pochi anni, la perdita del cognato Pippo Giannetto, della sorella e infine di suo marito, Maurizio. Prove difficilissime, che lo hanno segnato profondamente… ma lui non doveva dare l’impressione di soffrire per quelle persone care che erano andate via, perchè era rimasto il riferimento di una famiglia molto unita. Poi… succede l’irreparabile. Anche lui va via… “Nino Tomaselli? Ma come, lo avevo visto ieri? Nino? Ma quanti anni aveva? 57? Era ancora giovane!”. Ecco… considerazioni, domande, ma che senso possono avere? Non siamo in grado di conoscere i disegni divini, e ci dobbiamo rassegnare alla volontà di Colui che l’ha voluto lassù, a riabbracciare la mamma, la sorella, e poi Pippo e Maurizio, e tutti i suoi cari che lo aspettavano… E qui? E noi che siamo qui, come facciamo, sembrano chiedersi la moglie, la figlia, i nipoti? Dovranno fare a meno della sua presenza fisica, ma lo avranno in mezzo a loro, a proteggerli. Lo farà sempre, Nino; anche se è lontano. Sa che quello è il suo compito, il suo ruolo. Lo è sempre stato… Ciao, Nino… ti ricorderemo sempre… e ti vorremo sempre bene!
Un abbraccio ai familiari. Eravamo quasi coetanei con Nino e vedere che la città perde un altro dei suoi personaggi conosciuti fa male, maggiormente per chi lo ha conosciuto ed ha avuto modo di frequentarlo. L’anno cominciato male, prosegue. Condoglianze alla famiglia
Orgogliosissima di avere avuto l’affetto di due grandi uomini cosi diversi tra di loro ma in comune avevano l’amore per me e mio figlio ciao fratellino mio insieme a mio marito ci farai da angelo custode vi amo tanto.