Nino ALBERTI è stato l’artefice del cambiamento dello sport in provincia di Messina. La sua disponibilità, il suo credo, il suo carattere allegro e gioviale sono serviti a fare breccia nel cuore di molti, su qualsiasi pista, su qualsiasi pedana, anche sulle strade assolate sulle quali correvano i suoi atleti, in estate, o sui dirupi scoscesi dove costoro si arrampicavano, per aumentare la resistenza e la loro forza.
SAVERIO IARRERA era uno di quegli atleti: ed abbiamo voluto scegliere le parole della figlia Stefania per ricordarlo: «Ciao Papà, te ne sei andato e il vuoto che lasci è immenso. Mi mancherai ogni giorno, in ogni respiro, in ogni passo. Sei stato un padre meraviglioso, dolce e presente, hai lasciato un’impronta indelebile nel cuore di tutti quelli che ti hanno conosciuto. Hai insegnato a intere generazioni l’amore per la vita e per lo sport, trasmettendo entusiasmo, energia e passione in ogni cosa che facevi. Amavi la natura, sapevi riconoscerne la bellezza nei dettagli più piccoli. Avevi uno sguardo gentile sul mondo, chi ti stava accanto, ne usciva sempre un po’ più ricco, un po’ più felice. Ora puoi correre libero con gli angeli, e so che lo farai col sorriso, come sempre. Ti porterò con me, in ogni corsa, in ogni tramonto, in ogni battito del cuore. Grazie di tutto, papà. Per sempre nel mio cuore».
Questo è dolce ritratto di un uomo che non abbiamo conosciuto. Noi abbiamo conosciuto il ragazzo, l’atleta, quello nato nel 1954, quello che ha esordito nei primi anni 70 nella Fiamma Tirrenica di Barcellona, dopo che Nino Alberti aveva allenato nella sua squadra atleti come Vito Paratore, Pippo Caliri, Enzo Barca, Tindaro Barchitta, e poi Masino De Pasquale, Vito Regio, Giannetto Gitto, Tino Andaloro, Nino Picciolo “Garibaldi” e centinaia di altri giovani nati fra il 1949 e il 1953.
SAVERIO ha gareggiato con i vari Pippo Geraci, Diego Trio (che poi è diventato suo cognato ed è padre di Antonio Trio, campione nazionale di salto in lungo), Nino Pino, Salvatore Recupero, Nino Abbate, Nino Mangano, Tindaro Triolo, Peppino Buttà… dietro di lui si sono formati atleti del calibro di Torre – De Caro – Rappazzo, quindi i vari Ciccio Lanuzza, Pietro Italiano, Bertè, Andaloro, Foti, Meo, Fulci, Biondo, Papa, Carmelino Pino, Donnina, Iacono, Calabrò, tutti protagonisti di una scuola di mezzofondisti che aveva in Nino Alberti il motore, in Saverio Iarrera e negli atleti di qualche anno più grande i campioni da prendere a modello e imitare. 
SAVERIO IARRERA era in gamba, e dopo qualche anno è andato a gareggiare con le FiammeOro di Padova: quello era il suo destino. Ma oggi è partito per la trasferta più lunga… Dobbiamo pensare che Nino lo aspettasse per ritrovarci tutti, ognuno con una storia o tante storie, un piccolo episodio o un aneddoto, un ricordo della gara o dell’allenamento? Non lo so, non potrò mai saperlo…
In parecchi sono partiti per andarlo a trovare: Placidino Sindoni, Carmelo Cordiano, e poi Milone, Barca, Masino De Pasquale, Gianfranco Foti, Maurizio Catanzaro, Pippo Lanuzza, Carmelino Pino … Tutti noi dobbiamo tanto a Nino, per quello che è stato per noi nella nostra gioventù, per quello che siamo stati per lui quando ad ogni trasferta c’era in palio una vittoria. Più di una volta siamo tornati vincitori, ma oggi non siamo più quelli di un tempo. Piano piano ce ne andremo tutti, a vivere in un mondo migliore, a continuare a nutrirci di sogni, ad essere come eravamo un tempo, a proteggere da lassù i nostri cari…
Ciao, Saverio. Verremo a trovarti un giorno, promesso!
E saremo ancora quella squadra imbattibile che faceva sognare… Ti vogliamo bene, e salutaci tutti gli altri…
SIAMO VICINI ALLA MOGLIE, AI FIGLI, A TUTTI I CONGIUNTI DI SAVERIO IARRERA E PORGIAMO LE NOSTRE PIU’ SINCERE CONDOGLIANZE.
I SUOI FUNERALI SARANNO CELEBRATI NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI CADONEGHE (PD) ALLE ORE 10 DI SABATO 12 APRILE 2025.
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