di Cristoforo Tramontana
Fin dai tempi antichi, le guerre, le sfide, i duelli, vantavano un codice d’onore, spesso non scritto ma certo e inviolabile. Nei secoli, perfino la narrazione mitologica e favolistica si attenne strettamente a quel codice che regolava vincitori e vinti al seguito di singolar tenzone o disputa avanzata.
Annibale contro Scipione, i Montecchi e i Capuleti, Zorro e il sergente Garcia, Willy Coyote e Beep Beep, Coppi e Bartali, Dinamo Mosca e Dinamo Minsk sfida iniziata sportivamente, poi degenerata oggi in una guerra approntata e provocata dagli appetiti espansionisti altrui.
Agirei contro l’etica bellica, se citassi Achille nella sfida contro Ettore, facile farsi forte e sfidare il mondo intero dall’alto dell’Invulnerabilità!
Ed è altrettanto facile ma ahimè, criminale, utilizzare ogni tipo di proiettile, missile ed armamento, contro la popolazione disarmata e contro coloro che, volontariamente, lasciano le proprie case per gestire gli aiuti umanitari.
I numeri non lasciano dubbi:
– L’invasore criminale Putin (perfino una sentenza internazionale lo definisce tale), in poco più di due anni di guerra, ha provocato la morte di 500 bambini e di10000 civili ucraini (militari esclusi).
– L’invasore buontempone, amico dell’occidente, coccolato e foraggiato con soldi ed armi, Benjamin Netanyahu, con la sua guerra a Gaza, in soli 5 mesi ha collezionato le vite di 10000 bambini e di oltre 30000 civili.
Sono stati bombardati gli ospedali, le abitazioni, i campi di raccolta profughi, le scuole e, non pago, il governo israeliano ha deciso di rivolgere i propri missili sui volontari che trasportano e distribuiscono gli aiuti umanitari.
7 volontari sono stati dilaniati da missili israeliani. Bisogna tacitare chi potrebbe raccontare al mondo?
Il succedersi degli eventi a Gaza non lascia spazio alla fantasia: pochi giorni fa, nove medici, hanno dichiarato di aver visto cadere civili sotto il fuoco incrociato dei militari e, cosa ancor più scellerata, cecchini che sparavano sui bambini in strada.
Una guerra così, fino ad oggi, non fu mai combattuta, perfino Nerone, nella sua estasi d’onnipotenza, limitò i danni condannando solo i primogeniti.
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