IL DOPO GO KART CI RESTITUISCE UNA CITTA’ NELLA QUALE I SEGNALI STRADALI SONO STATI STRAVOLTI. DI CHI E’ LA COLPA?
Dopo le pericolose intemperanze del giorno cinque u.s., delle quali si è reso responsabile uno scalmanato conducente, corre l’obbligo di segnalare una dimenticanza assai pericolosa, al pari di quella immissione contro mano nella Via Porto Salvo della quale abbiamo dato subito conto il 6/6/2016. “Corre l’obbligo” perché? Perché una dimenticanza imperdonabile, “quella di non rimettere a posto i cartelli stradali “adattati nel nuovo ruolo”, in occasione della corsa dei go-kart, è fortissimamente pericolosa.
Perché? Perché chi scende da Via Porto Salvo può andare a sinistra, come nel giorno delle gare, essendone “obbligato” dal segnale stradale indicato con la freccia. Questa è confusione allo stato puro. Può accadere infatti che lo “straniero” e non i milazzesi che conoscono tutta la loro Città a memoria (su questo “credo” pare, infatti, sia impostata la segnaletica), svolti a sinistra in forza di quell’obbligo e vada a sbattere con chi proviene da Via Medici. Esagerazione o possibilità?
Altro risvolto della dimenticanza si concretizza analogamente per chi viene dalla Chiesa del Carmine (lato bar CD) poiché non trova alcun cartello d’obbligo sboccando in Piazza Caio Duilio se non quello che impone lo Stop. Si tenga conto che il divieto di transito verso la Via Medici, che è predisposto per essere “visto” da chi scende da Via Porto Salvo, non è visibile dal conducente che si approssima all’incrocio da lato “CD”. La conclusione di tutto ciò? Rimettere SUBITO nel verso primitivo il cartello in questione girato di 180°, verso la piazza per modificare i flussi di marcia in occasione della gara dei go-kart. Operazione, questa, che andava fatta appena liberato il tracciato-gara e dato il via alla ripresa della circolazione abituale. Ora, ogni attesa è colpevolmente pericolosa.
Questa è l’ennesima prova dell’incompetenza di personaggi che pretendono di amministrare questa città, dove tutto è permesso, persino mettere in pericolo la vita dei cittadini, dove l’anarchia regna sovrana e dove non si pone rimedio agli errori, o farsi da parte, chiedendo anche scusa per i danni cagionati, ed eventualmente a risarcire di tasca propria.