UN ELENCO CHE NON FINIRA’, e che giornalmente si accresce di persone care, di amici, di semplici conoscenti. Un elenco fatto di nomi e di volti di qualunque età, di necrologi in cui leggendo i nomi dei congiunti ci si accorge che lo sposo o la sposa, il padre o la madre, il fratello o la sorella dell’amico non c’è più. Non è la prima volta che dobbiamo subire i rimproveri di chi accusa, ingiustamente, che diamo spazio ai necrologi; se lo facciamo è per rendere un servizio all’informazione! Ed anche questa è informazione, fatta soprattutto nei confronti di lettori che non abitano nella nostra città e che solo in questo modo vengono a conoscenza che tanti amici vanno via per sempre. Ma certi commenti non ci sfiorano neppure: TERMINAL ha deciso, fin dalla sua prima uscita, di ricordare e porgere un saluto a chi ci lascia. Lo facciamo spesso a richiesta degli stessi lettori, o degli stessi congiunti, che tramite noi sanno di informare altri amici… se molte volte non lo abbiamo fatto, probabilmente non lo abbiamo saputo, o nessuno lo ha fatto presente. Tutto qui!
GIOVANNI BIONDI viveva a Milazzo, a San Paolino. Si è spento a Messina, e a Messina, nel Gran Camposanto, riceverà la benedizione. Non c’è orario nè data, ma anche se avessimo voluto, non ci sarà possibile essere presenti per l’ultimo saluto. Il divieto di spostamenti, di assembramenti, di partecipare alle funzioni religiose è categorico! Sappiamo solo che GIOVANNI BIONDI, marito di Maria La Spada, papà di Carmela, di Claudia, di Tiziana e di Gaetano ha lasciato questo mondo in un letto d’ospedale. Aveva 80 anni, compiuti lo scorso dicembre, Giovanni. Ci eravamo conosciuti tanto ma tanto tempo fa, e a pensarci mi rivedo diciottenne, forse il più giovane di quel numeroso gruppo di aspiranti alla patente di guida. Incontri causali in una scuola guida, amicizie che nascono e che non si dissolvono neanche dopo oltre mezzo secolo. Questo ho detto a chi mi ha comunicato la scomparsa di Giovanni Biondi: un ricordo della mia giovinezza. Giovane anche lui allora, era nato in Libia, ma si era stabilito a Milazzo verso la fine degli anni 60. Milazzese acquisito, diremmo; ma orgoglioso di avere scelto Milazzo, città che lo aveva accolto, nella quale si era sposato, era diventato padre, essere amato e rispettato per la sua bontà ed il suo modo di fare. Se ne va anche Giovanni, e abbiamo perso un amico.
Ai suoi cari le espressioni del nostro più singero cordoglio.
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