GIANFRANCO FOTI, uno dei miei atleti più validi e promettenti, se n’è andato all’età di 65 anni. Per lui non c’è stato nella da fare, purtroppo…
Quanto tempo è passato da quel giorno in cui ci siamo visti, lui in un lettino ospedaliero, io sorretto per uscire, in quel reparto? Avevo fatto la TAC, una delle solite, e mi sono soffermato a discutere con lui, come facevo spesso ormai. Mi aveva allargato le braccia, era perplesso, non sapeva nemmeno lui cosa gli era successo. Poche battute, poi ci eravamo salutati affettuosamente, come al nostro solito, raccomandandogli di stare tranquillo. Non contavo di incontrarlo in giro poiché ho diradato le mie uscite, ma non mi aspettavo di avere notizie poco confortanti sul suo stato di salute; ed allora ho ripensato a quel giorno, al quell’incontro casuale, a quelle mie rassicurazioni.
Poi, oggi, il solito triste necrologio che annuncia che GIANFRANCO non c’è più: ed allora mi assalgono i ricordi di quel ragazzone alto, con una montagna di capelli, con un carattere espansivo ed una falcata eccezionale, andato via anzitempo, come è stato di Pippo Lanuzza, come è stato di Maurizio Catanzaro… i ricordi lontani del tempo, le dispute con i genitori che non volevano saperne di consegnare il figlio, giovanissimo, all’atletica e al mezzofondo. Quegli stessi genitori che si sono ricreduti quando hanno visto che Gianfranco sbaragliava il campo degli avversari, e sono diventati i suoi più accaniti tifosi. Già erano pronti a consegnarmi per avviarlo all’atletica il figlio più piccolo, che a loro dire aveva delle qualità diverse da Gianfranco, quando improvvisamente mi fermai e smisi con l’atletica leggera per motivi di lavoro, fuori Milazzo.
Il destino ci ha presentato due strade diverse, ed anche Gianfranco fu catapultato nel mondo del lavoro. Non aveva dimenticato però gli anni dell’atletica leggera, e andava fiero di quel titolo italiano conquistato con gli altri componenti della formazione che, oltre a lui, schierava Andrea Biondo, Antonio Fulci, Francesco Merrina e Salvatore Meo, vincitori del PREMIO TERMINAL SPORT 2014 (nella foto), neanche quando lo corteggiarono altri sport: in tutti poteva eccellere, poiché la sua prestanza fisica e la sua corporatura ben si prestavano a farne un autentico campione.
GIANFRANCO FOTI non lo vedevo da quel giorno: non so se il male che lo ha divorato abbia fatto danni anche nel suo fisico. Forse mi sono risparmiato un dolore tremendo nel vederlo andare via giorno dopo giorno.
Per me, che l’ho cresciuto agonisticamente, rimane il ricordo di Gianfranco, quello che partendo faceva il vuoto dietro di sé; quello che aveva la costanza di macinare chilometri su chilometri e trovava la forza di aumentare il ritmo e sprintare. Quello che venne quasi per caso a gareggiare, e dovette fare tutto di nascosto perché i suoi genitori non volevano…
Ciao Gianfranco, campione della mia società. Salutami tanto i tuoi genitori.
IN QUESTO TRISTE MOMENTO SIAMO VICINI AL DOLORE DELLA MOGLIE, DELLA FIGLIA, DEL FRATELLO E DI TUTTI I CONGIUNTI. I FUNERALI DI GIANFRANCO FOTI VERRANNO CELEBRATI NELLA CHIESA DELL’ADDOLORATA NELLA GIORNATA DI DOMANI, MARTEDI’ 2 LUGLIO, ALLE ORE 17.
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