Milazzo è una città strana; una città nella quale le innovazioni non vengono accettate se messe in campo da residenti, siano costoro il Sindaco o gli Assessori. Ma se le stesse innovazioni provengono da altre città, magari confinanti, tutti ad applaudire e magari ad emulare. Guai però ad essere un milazzese: sarebbe per costui un campo minato, e tutti gli si scaglierebbero contro!
Potremmo portare esempi in quantità di quanto si è verificato negli ultimi anni, facendo nomi e cognomi: il fatto che siamo in politica dal lontano 1967 e di non esserci mai chinati ai detentori del potere (paradossalmente siamo stati avversati da chi la pensava come noi quando si è seduto allo scranno più alto del Municipio o del Governo) la dice lunga sulla nostra costanza e la nostra durata; e scrivere su un giornale che dura da 16 anni è segno di adattamento ai tempi che cambiano, senza tuttavia abbracciare la fede di chi comanda in quel determinato momento.
A tale proposito vorremmo sottolineare un vizio tipico di questa città, al quale molti hanno fatto l’abitudine. No, non parliamo della guida senza le cinture allacciate, ben sapendo che un mare di verbali e di punti decurtati porterebbero moneta sonante alle casse comunali: sappiamo benissimo che questo strano comportamento trova seguaci circolando a Milazzo, dove tutto è lecito; ma una volta fuori da questo territorio il furbetto del giorno deve ottemperare alle leggi vigenti, che non sono affatto tenere.
Ci riferiamo piuttosto ai numeri civici, e ci rivolgiamo al signor Sindaco, che forse non si sarà accorto delle illegalità che compiono quotidianamente i suoi concittadini. Attenzione, non si tratta di palazzi di nuova costruzione i cui numeri civici sono un obbligo per il comune che dà una licenza per costruire, ma a quelli affissi a suo tempo, nel lontano 2013. Ci risulta infatti che molti li hanno rimossi fin dal primo giorno per rendersi irreperibili e sfuggire alle notifiche effettuate da Agenzia delle Entrate, messi comunali, forze di Polizia, Tribunale. Altri li hanno aspramente criticati perché apposti all’inizio di ogni strada, dimenticando che all’interno delle aree private sono i residenti che devono provvedere per legge. Ci sono poi quelli che li sostituiscono con acquisti dell’ultima ora nei mercati rionali e negozi di ferramenta, eliminando la dicitura della via o della piazza, volute dal Comune per rendere un servizio utile a tutti. Altri ancora rifanno le facciate, quindi eliminano ogni traccia del preesistente, per rientrare nella categoria di quelli che si rendono irreperibili, buttando i numeri civici chissà dove.
Non pensa lei, Signor Sindaco, che si tratti di un reato alquanto grave? E chi deve intervenire per imporre il ripristino e, in caso di deterioramento del numero civico, la sua affissione, sulle abitazioni che sono state già numerate nelle quali il numero è sparito, e sui palazzi di nuova costruzione?
Non risponda subito! Purtroppo da anni non c’è più chi avrebbe scovato questi evasori (è l’unico termine che ci viene, ci creda…), ma siamo certi che lei, che ha voluto, nel 2012, l’allineamento di Milazzo alle grandi città dopo un lungo periodo di … dimenticanza, non accetterà che la sua città piombi nell’anarchia proprio ora che sta facendo di tutto per darle un nuovo volto.