UN COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE COMUNALE IN CUI SI DENUNCIA L’ASSOLUTA MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE E IL RICORSO AD ORDINANZE PRIVE DI SENSO LOGICO, CHE DANNEGGIANO IL TURISMO E L’ECONOMIA CITTADINA. MAGISTRI CHIEDE LA REVOCA DELL’ORDINANZA CHE ALTRO NON E’ CHE UNA SANZIONE…
Si è discusso nella seduta consiliare di ieri delle problematiche relative al Borgo di Milazzo. Una zona nevralgica per lo sviluppo turistico/culturale della nostra città che, nel silenzio e nell’inerzia dell’ amministrazione comunale sta lentamente morendo.
E’ infatti sotto gli occhi di tutti come ormai da un paio di mesi a questa parte le caratteristiche viuzze del Borgo siano, specie nelle ore serali, pressoché deserte.
Un’affluenza, quella degli avventori ad uno degli angoli più suggestivi della nostra città, calata letteralmente a picco. E ciò anche nei fine settimana, così come del resto nel periodo natalizio, in cui i titolari dei locali riponevano una qualche speranza al fine di risollevare le sorti delle proprie attività e di quello che appena qualche mese fa costituiva il principale punto di ritrovo dei giovani milazzesi e non.
Una situazione che, come evidente, costituisce la diretta conseguenza dell’ordinanza di stampo proibizionistico adottata dal Sindaco a cavallo tra i mesi di ottobre e novembre – che ha limitato la diffusione di musica all’esterno dei locali del borgo fino alle 23 dal lunedì al giovedì e fino alle 24 il venerdì, il sabato, la domenica, i festivi ed i prefestivi – oltre che della contemporanea assenza di una seria e duratura programmazione turistico/culturale tesa a valorizzare quello che dovrebbe essere, almeno sulla carta, uno dei borghi più belli d’Italia.
Dopo il palese errore dell’isola pedonale sul Lungomare Garibaldi, assistiamo dunque all’ennesimo provvedimento sindacale privo di senso, che – in assenza, ancora una volta, di un preliminare confronto con il civico consesso – è giunto come un fulmine a ciel sereno, determinando un danno per le attività economiche situate in loco e più in generale per l’immagine turistica della nostra città.
Un provvedimento, quello adottato dal Sindaco, che non è altro che una sanzione mascherata da ordinanza, con la quale – anziché introdurre dei correttivi effettivi alle problematiche del traffico, dei parcheggi, della sicurezza e della pulizia della zona, sulle quali non si interviene minimamente – si pensa di risolvere tali problematiche limitando, tramite la riduzione degli orari di diffusione delle emissioni sonore all’esterno dei locali, l’afflusso dei frequentatori alla zona nelle ore serali, come in effetti si sta verificando.
Non si comprende peraltro il motivo per cui una tale limitazione oraria abbia riguardato esclusivamente i locali del borgo, determinando così un’ingiustificata disparità di trattamento che danneggia ulteriormente la zona ed i titolari dei locali ivi allocati.
In altre parole con l’ordinanza sindacale n. 169 del 31/10/2016, anziché valorizzare la zona del Borgo, come espressamente affermato nelle premesse del provvedimento, si è di fatto causato un danno alla stessa in termini di attrattività, a cui ha contribuito senz’altro la contemporanea assenza di azioni promozionali e di eventi di richiamo volti ad una non occasionale valorizzazione del Castello che rappresenta indiscutibilmente il fulcro della zona, da un punto di vista turistico/culturale.
Un’ordinanza dunque del tutto sbagliata nei tempi, nei modi e nei contenuti con la quale si proibisce a priori, anziché effettuare efficaci controlli e se del caso sanzioni, fin qui francamente mancati.
Alla luce di quanto sopra, ritengo dunque indispensabile che il Sindaco torni sui suoi passi, procedendo alla revoca della citata ordinanza sindacale ed all’adozione di un nuovo provvedimento che, quantomeno nei fine settimana, durante i mesi estivi, oltre che in occasione di eventi di richiamo e festività, consenta – senza inutili difformità di trattamento tra locali del centro e locali del Borgo – la diffusione di musica quantomeno fino alle ore 2,00 anche all’esterno dei locali, nel rispetto del numero di un determinato numero di decibel parametrato agli orari di diffusione.
In tal senso si rende tuttavia necessario attivare contestualmente appositi controlli da parte della polizia municipale – come del resto stabilito dall’ordinanza sindacale n. 60 del 20/05/2013 – in ordine al rispetto dei limiti delle emissioni sonore in termini di orario e di decibel, in collaborazione con l’ARPA Sicilia, che a breve, stando agli annunci del Sindaco, avrà addirittura una propria sede nel nostro Comune, rendendo dunque più “semplice” la tempestiva presenza del proprio personale.
Attività di controllo dei vigili urbani che andrebbero altresì estese alle oramai annose problematiche del traffico veicolare e dei parcheggi da riservare giustamente ai residenti, e che potrebbero esser finanziate, come previsto dall’art 208 del codice della strada, con i proventi delle contravvenzioni, nell’ambito magari di uno specifico progetto di potenziamento dei servizi notturni.
Controlli che andranno garantiti anche tramite l’apposito sistema di videosorveglianza che non si è tuttavia ancora ben compreso se sia effettivamente funzionante o meno.
Altro elemento che potrebbe a mio avviso senz’altro contribuire ad una maggiore vivibilità della zona nelle serate di maggior afflusso, è infine costituito dalla chiusura della zona al traffico veicolare per i non residenti nella giornata di sabato – quantomeno a partire dalle ore 22 – e dalla contestuale attivazione di un servizio navetta, finanziabile eventualmente con gli introiti della tassa di soggiorno.
Interventi, quelli appena menzionati, che, ad avviso del Sottoscritto, potrebbero costituire la base di un confronto costruttivo ed aperto, in grado di contemperare le diversificate e parimenti legittime esigenze di residenti, titolari dei locali ed avventori del Borgo, ma che presuppongono inevitabilmente – lo voglio ribadire – la revoca dell’ordinanza sindacale dello scorso 31 ottobre.
Milazzo, 20/01/2016
Il Consigliere Comunale
Simone Magistri
Il consigliere ha mille ragioni e, quasi, mille torti. Il problema grande, anzi unico della città è l’organizzazione. Tutto quello che ne consegue, da questa mancanza di organizzazione, a pioggia, è lesivo o crea problemi. Fare affidamento sulla educazione civica dei milazzesi o degli avventori, è da superficiali. Basta girare per la città, anche di giorno per rendersene conto. Il senso civico, l’educazione civica, che dovrebbe in questo senso “tutelare” te stesso, ed il tuo vicino, sono bellamente sorvolate. Se non fai controlli, per mille motivi, è conseguente che le regole, leggi o ordinanze che siano, verranno beatamente non seguite. Si è provato diverse volte a dare fiducia a chi frequentava i locali del Borgo, ed i risultati son sempre stati gli stessi. Caos, sporcizia, rumore assordante e chi più ne ha, più ne metta. Son certo che gestori del locale, soffrano, per questa caduta libera del loro mercato ma, diciamolo francamente, son concausa di quello che ne è scaturito. Mi ricordo di pulizie straordinarie effettuate dalla ditta per la raccolta spazzatura, in zona Borgo, per ovviare al passaggio dei “barbari” del venerdì o sabato sera, questo mentre in città le strade erano tutto, fuorché pulite o seguite; Quindi dire che il problema sia stato sottovalutato o poco seguito, non mi sembra corretto. Bisogna fare tutto a tavolino, organizzandosi con i residenti, i primi aventi diritto (checché ne possa pensare qualcun altro), e poi i gestori del locale. Organizzare, un piano che possa essere utile ed accettabile. I residenti dovranno cedere qualcosa, perché i locali dovranno pur vivere, seppur sotto regole. E non vorrei dimenticare il castello. Abbiamo una “bomba” turistica, eppure sembra che sia solo un peso; a vedere l’organizzazione del bene in questione, sembra che anche qui, l’organizzazione abbia peccato, e tanto. Bisogna organizzare delle navette per chi volesse visitarlo, organizzare escursioni anche notturne (come in tantissimi castelli italiani, ben più piccoli e belli del nostro). Far fruttare, brutto termine ma adatto allo scopo, quello che abbiamo, senza violentarlo e rispettando il contesto sociale. Mi rendo conto che occorrano persone preparate e, soprattutto, dotate di buona volontà. Ma deve essere un “problema” di carattere civico e cittadino, non politico, altrimenti si innescherebbero, come sempre ovunque, in particolare da noi, lotte di bandiera che dividerebbero ulteriormente. La politica deve essere solo il mezzo per arrivare al risultato, nel caso necessiti; altrimenti se ne stia al di fuori. Di megafoni pro immagine politica, a Milazzo, vista la situazione catastrofica nella quale galleggiamo, non ne occorrono altri. Son contento che un giovane consigliere si muova per svegliare il torpore cittadino, ma spero che abbia un fine seriamente civico, e non la solita campana politica cui siamo abituati e di cui abbiamo prove inutile ultime. Ogni quartiere sembra abbia i suoi paladini, ma spesso si rivelano solo “parlatori e chiacchieroni”, che alla prova dei fatti, mostrano tutte le loro incompetenze e fragilità politiche. Saluti
INECCEPIBILE, a parte una piccola aggiunta: Il consigliere potrebbe “mobilitare un po’ di movida” nel condominio e nella strada in cui risiede,tanto per trovarsi per un po’ dall’altra parte della barricata.Dopo simile esperimento,forse la penserà diversamente su cosa i residenti del borgo subiscono in termini di degrado! Il turismo non è sinonimo di orde barbariche che si avventano come bibliche sciagure su un quartiere rendendolo una bolgia infernale ed invivibile.I gestori dei locali:quelli seri, dovrebbero avere a cuore l’ambiente in cui operano e non essere complici,quando non artefici dello sconquasso e non solo dei timpani.Infine il comune non dovrebbe rilasciare licenze a pseudo locali dove si manipolano cibi,senza aver accertato le effettive e sicure norme igienico sanitarie.Cosa che non sembra sia garantita,alla luce del fatto che la maggioranza di questi gestori somministrano cibi per strada,sui marciapiedi,visto che gli ambienti in cui si esercita non hanno minime dimensioni vivibilità.Meglio allora riconvertire in piccole botteghe atigianali:orafi,ceramisti,ricamatrici,souvenir, e non attività che foraggiano e spacciano solo sudiciume ed illegalità.