ECCO LA SINTESI DI UNA DISCUSSIONE FATTA IN UN CIRCOLO CULTURALE DI MILAZZO, IN CUI SI CONFRONTANO GLI ADERENTI PER PREPARARE IL PROGRAMMA ELETTORALE PER IL 2020!
Non facciamo parte del circolo, ma c’eravamo, ed abbiamo ascoltato per noi e, ci auguriamo, per i nostri lettori. Che a questo punto vorranno saperne di più… In effetti c’era una vecchia proposta, ed era quella di realizzare una strada di ritorno verso Sud che sostituisse in uscita la via Medici, resa pedonale e quindi preclusa al transito dei veicoli. Con l’abbattimento degli alberi della parte di Marina compresa tra la chiesa di San Giacomo e la rotonda di Piazza della Repubblica. Idee in libertà, ovviamente; che potrebbero essere la base per disegnare la Milazzo del futuro. Senza dimenticare che quel tratto è stato rubato al mare, e lo testimoniano le foto storiche, quindi recuperare al mare altri spazi “vitali” non sarebbe così male. Discussione andata avanti fra lo stupore e l’interesse dei presenti, dapprima scettici, quando il pool di progettisti di questa nuova “sparata” avveniristica ha esordito dicendo di voler smantellare la Marina Garibaldi. Ma, con la proiezione delle immagini, ognuno si è reso conto che quella che si stava ammirando era una nuova Milazzo! “In questa città sono stati commessi due grandi errori – ha accusato un ingegnere del pool (abbiamo promesso che non avremmo fatto i nomi, pena la nostra estromissione dalle prossime riunioni) – : il primo quando, a seguito della mareggiata, non furono sottratti al mare almeno venti metri per realizzare una nuova terraferma. Il secondo, quando realizzando il porto di Milazzo, da via Nino Bixio fino alla via dei Mille, il comune non ha avuto l’intelligenza di chiedere almeno una decina di metri per ampliare la sede stradale, rimasta quella di un secolo prima, quando il traffico si svolgeva sui “carrimatti” e con le bestie da soma! Lo ha fatto qualcuno attento alla crescita della città, chiedendo ed ottenendo uno spazio indispensabile per la sosta dei veicoli in un’area che altri difficilmente avevano considerato: la via Luigi Rizzo…“. Quindi, nelle intenzioni del pool dei progettisti, ridare a Milazzo quel che i politici, per lunghi anni, non sono riusciti ad ottenere: allargare la città verso il mare di quella ventina di metri indispensabili per realizzare, ad una quota più alta di un metro, una terrazza alberata, con aiuole e panchine, un’ampia passeggiata sicuramente migliore di quella che oggi abbiamo! E nel contempo sacrificare i vecchi eucalipti, malati e le cui radici recano danno alla strada e alle tubazioni, tracciando al loro posto, per un’ampiezza di quindici metri, una nuova strada a due corsie separate nel mezzo da uno spartitraffico: solo per raggiungere Vaccarella e la parte nord della città e per consentire il ritorno verso Sud, sempre costeggiando il mare ed evitando il centro storico. Che, secondo i progettisti, sarebbe destinato a diventare una enorme isola pedonale, da Porta Messina (piazza Mazzini, ndr) fino alla via Colombo. Con le strade interne destinate ad accogliere pubblici esercizi, negozi, cittadini e turisti… “Coniugare ambiente e territorio in maniera differente, guardando al futuro e puntare decisamente sul turismo, oltre la limitata visuale che si presenta ai nostri occhi, togliendoci quelle fette di prosciutto – ha detto uno dei progettisti – che non ci permettono di scoprire le bellezze che questa città violentata, vilipesa, sfruttata e saccheggiata possiede!“.