COMUNICATO a cura dell’Associazione Alunni del Liceo G.B. Impallomeni
SI FINGE DI NON CAPIRE CHE LA PROVINCIA NON PUO’ REGALARE IL LICEO ALL’ARTISTICO. LO FECE TOTO’ CON LA FONTANA DI TREVI, MA VOLLE I SOLDINI… PURTROPPO SIAMO ALLE COMICHE!
In tanti a Milazzo non comprendono il motivo dell’opposizione alla decisione della Provincia, mediante una delibera frettolosamente approvata dal Commissario Straordinario dott. Filippo Romano, di trasferire il Liceo Classico G.B. Impallomeni nei locali del Liceo Scientifico in via Valverde (ora Cap. Spoto) e liberare il plesso a favore dell’Istituto d’Arte Guttuso. L’evidente calo di alunni iscritti al Classico, secondo qualcuno, era alla base delle motivazioni dell’Ente, che, privo di una sua struttura politica, per soppressione, era stato affidato alla gestione temporanea di un Commissario. Il quale non ha perduto tempo nell’approvare, con i poteri della Giunta (che non c’era più…) una delibera. La sospetta approvazione, in un mese in cui le scuole sono chiuse e le attenzioni degli alunni e del personale docente sono rivolte ad altro, ha provocato il malcontento di chi a quella scuola era legato, per averla frequentata, le proteste di altri che la difendevano e la difendono in quanto istituzione di una città che sta perdendo i suoi pezzi più pregiati, ed infine, ma non ultimi, la strenua opposizione di quel gruppo irriducibile di ex studenti, artefici e promotori delle giornate di contestazione in anni lontani, in cui a scendere in piazza e sfidare il governo e le decisioni calate dall’alto erano i giovani, in tutta Italia. Erano anni tragici ed eroici al tempo stesso, purtroppo portatori anche di lotte cruente, di vittime e di rancori. A distanza di tempo, vengono fuori i veri responsabili: una classe politica che si reggeva sui compromessi e alimentava l’odio fra ragazzi di una stessa generazione, per potere proseguire indisturbata a gestire il potere ed il malaffare. Una classe politica estromessa solo dal vento impetuoso di tangentopoli, ma mai doma e sempre pronta a colpire, a ghermire, a razziare il popolo in nome di una democrazia che non ha mai conosciuto o difeso! Ancora oggi, attorno al Liceo Impallomeni, viene imbastita una sporca e squallida speculazione che fa apparire la scuola come un vuoto contenitore di sentimenti e di ragazzi mai cresciuti, oppositori alle coraggiose decisioni di risparmiare in nome del popolo, ma al tempo stesso spendere, rappresentando la Provincia di Messina alla Mostra di Venezia, quando si lamenta la mancanza di fondi! L’ennesima lotta dei giovani del 68, che ha visto sulle stesse barricate anche altri ex alunni venuti dopo, consapevoli che si stava perpetrando uno scippo ai danni della città, ha trovato, purtroppo, chi non ha esitato a schierarsi a fianco della Provincia e della sua delibera. Purtroppo ancora in molti non riescono a capire (o non vogliono capirlo, perchè contro il Liceo Classico o i suoi alunni, di qualsiasi generazione hanno rancori forse personali!) che IL LICEO CLASSICO G.B. IMPALLOMENI E’ DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI MILAZZO, E NON DELLA PROVINCIA! Che quindi non può fare quel che ritiene opportuno, ossia sfrattare gli alunni e trasferire, modificando l’immobile, un’altra scuola!
La Provincia, che per anni ha avuto il comodato gratuito della scuola, così come di tutti gli altri Istituti superiori, non ha ancora risposto alle nostre domande, formulate un anno fa. Ma se a poco meno di un mese dall’inizio dell’anno scolastico non ha saputo mantenere le promesse fatte al Dirigente del Guttuso, c’è qualcosa di molto chiaro (per noi) e di poco chiaro per chi non vuole capire che proprio la Provincia non vuole finire sul banco degli imputati, compiendo un atto illegittimo! Quindi appare inutile anche la minaccia che la stessa Dirigente rischia di inscenare che dovrebbe coinvolgere tutta la città: qui non si tratta di indossare le mascherine per non respirare l’aria inquinata a de passi dalla Raffineria, e un atto illegale, ossia l’esproprio di una scuola di proprietà altrui, la Provincia non lo farà mai! Intanto ripetiamo le domande formulate lo scorso anno:
Come mai la Provincia non è stata in grado di riparare i bagni per lunghi anni, lasciando il Liceo in una situazione di degrado e di scarsa agibilità?
Come mai la Provincia non ha mai costruito il nuovo Istituto d’Arte, nonostante l’approvazione da parte del comune di Milazzo, fin dei tempi del Sindaco Nastasi, di un progetto con la localizzazione dell’area?
Come mai la Provincia, improvvisamente, ma solo dopo ben undici anni, decideva di spostare la sede dell’ex Antonello, da via Col. Magistri, in via Risorgimento?
Come mai si continuava a mentire, asserendo che il Liceo avrebbe ospitato l’Istituto d’Arte, mentre era alquanto chiaro che questo istituto sarebbe rimasto nei locali non certo adeguati di Via Nino Bixio (chiamata erroneamente via Fronte Porto, che non esiste, e solo questo renderebbe nulla la delibera) e di viale Gramsci?
Come mai nessuno ha mai spiegato che i vecchi locali dell’Istituto d’Arte sarebbero stati acquistati successivamente dalla Provincia, notoriamente senza fondi, necessari per costruire una nuova scuola, per la quale negli undici anni di attesa erano stati pagati milioni di euro ai proprietari?
Come mai la delibera non portava un impegno di spesa, necessario poiché previsti per lo spostamento e i relativi lavori di ristrutturazione e di adeguamento?
Come mai si punta il dito sullo scarso numero di alunni del Classico, quasi una colpa che porterebbe a lasciare il plesso, senza considerare che la scuola ospita anche un liceo linguistico che sopperisce alle carenze numeriche di alunni e di classi?
Come mai non si dice che anche scuole analoghe, e ci riferiamo al Leonardo Da Vinci e all’ITI Majorana, hanno negli anni subito delle trasformazioni negli indirizzi, diventando geometri, turistico, aeronautico, persino nautico, per mantenere intatto il numero di alunni e non essere penalizzati dal punto di vista numerico?
Come mai, e non ultimo, si continua a puntare l’indice contro una scuola che è patrimonio di Milazzo, e non solo del Comune, perché costruita con I SOLDI DEI MILAZZESI, istigando all’odio e alla rivalità alunni e cittadini, pur di tirare acqua al mulino di chi pensa che sia lecito anteporre i propri interessi a quelli della collettività?
E come mai, e ci fermiamo qui, per il momento, l’unica presa di posizione politica, a difesa della scuola, è stata quella dell’ex Sindaco Lorenzo Italiano, accusato di voler cavalcare la protesta?
Avremmo una sola domanda da fare, perché ci è stata formulata da tanti ex alunni e da cittadini onesti, quelli che formano la MAGGIORANZA SILENZIOSA che anche in questa città farà sentire, abbastanza presto, la sua voce: CHI SI VUOLE FAVORIRE IN TUTTA QUESTA STORIA, in cui un dirigente in pensione della Provincia viene richiamato a ricevere gli alunni e li informa che la scuola, volenti o nolenti, la devono sgomberare, quasi fossero nella scuola DIAZ del G8 di Genova! Altrimenti cosa farà, caro dirigente? A chi si rivolgerà, per fare buttare fuori studenti di ieri e di oggi che difenderanno, magari con una occupazione, un loro diritto ed un loro possesso, a nome di un comune che non ha ancora preso la parola e reclamare la restituzione del Liceo Classico?
Ma soprattutto, CHI SONO I NOMI DI QUESTI PROPRIETARI DEI LOCALI che dovrebbero essere acquistati dalla provincia? Quali sono i loro rapporti con gli Enti? Anche se noi lo sappiamo, le vorremmo sapere da voi queste risposte, e le vorrebbero anche i ragazzi, di ieri e di oggi, quelli che qualcuno vorrebbe strumentalizzare per costringerli ad abbandonare un plesso del quale sono i legittimi proprietari, in nome di una delibera approvata in fretta e furia, ma scovata solo grazie ad un organo di informazione, che ha contribuito ad infiammare gli animi e far nascere una coscienza civile contro l’ennesimo atto illecito che ci riporta al tempo degli accordi Stato – Mafia!