UNA LETTERA DI RISPOSTA ALL’ARTICOLO CON CUI UNA LETTRICE, ANTONELLA RUGGERI, GIUSTIFICAVA GLI OPERATORI ECOLOGICI E LI ASSOLVEVA DALLE ACCUSE QUOTIDIANE.
“Leggo con piacere queste righe che, nel caso ce ne fosse stato bisogno, raccontano la situazione complicata nella quale vive la città ed i suoi operatori ecologici. Rimango perplesso a fronte delle giustificazioni che vengono addotte. Per lavoro son costretto a vivere molte città in giro per lo stivale e devo purtroppo contraddire certe affermazioni. In molti paesi, delle dimensioni di Milazzo o più grandi, gli operatori partono con il loro servizio alle sei di mattina e spazzano le vie cittadine, raccolgono la spazzatura (anche quella buttata in giro per la città dai soliti coglioni che si sentono invisibili e sopra le parti), e fanno il tutto entro le 8/8.30.
Poi continuano il loro giro sino a tarda mattinata, avendo però fatto il carico del grosso, senza intralciare il traffico cittadino mattutino. Non so adesso se le cause siano da attribuire tutte ai macchinari, alla negligenza dei milazzesi o al clima, ma sta di fatto che Milazzo è perennemente sporca. La marina Garibaldi viene pulita in maniera talmente superficiale che potrebbe farlo meglio un bambino di dieci anni, e credo sia difficile dare colpe ad altri se non a chi dovrebbe e non fa. Le difficoltà le capisco, sono una persona che lavora e tanto, quindi chi fatica merita rispetto, ma la presa per i fondelli della colpa degli altri, sempre, ormai sa solo di piaggeria o vittimismo. Non è possibile pulire le strade con le ramazze come 40 o 50 anni fa; ci vogliono macchinari e se la ditta che ha vinto l’appalto non ne possiede, fuori per mancata capacità operativa! A titolo di esempio, allego le foto di due di questi macchinari, semplici spazzatrici che potrebbero essere utilizzate ANCHE sull’asse viario, continuamente infestato da erbe e rifiuti di ogni genere, e sulla marina Garibaldi, dove i rifiuti sotto i sedili non vengono mai raccolti per difficoltà che francamente non riesco a capire dove stiano. Diciamo che bisognerebbe ripartire da zero e dimostrare che il servizio valga la spesa. Cordialmente.”