UN ARTICOLO DI LUCA FORMICA, CHE ALIMENTERA’ LE POLEMICHE PER LA DECISIONE DI CAMBIARE I LUCCHETTI DEGLI IMPIANTI SPORTIVI. E CHE FARA’ NASCERE IL SOSPETTO CHE IN QUESTA CITTA’ SI USANO DUE PESI E DUE MISURE…
La mostra “L’esercito della speranza” al Duomo antico del Castello di Milazzo, prevista dal 6 maggio al 30 settembre 2017, sarà prorogata fino al 31 gennaio 2018.
Cosa c’è di strano? Mentre le strutture sportive vengono chiuse alle società che non hanno anticipato i pagamenti per il loro utilizzo, uno spazio pubblico quale il Duomo antico viene blindato per 9 mesi a costo zero… per l’allestitore della mostra!
Dalla mostra, infatti, non deriverà alcun vantaggio economico per il Comune, a parte, sia chiaro, il prestigio – reale o presunto, condivisibile o meno – di aver esposto quelle opere in gesso a Milazzo.
Ai limiti della tollerabilità, se non fosse che alcune pubblicazioni inerenti la mostra pare siano esposte in vendita su un tavolo all’ingresso del Duomo sul quale sarebbe stata collocata, tra l’altro, anche una cassetta per la “questua”.
A tutto ciò si aggiungono alcune dichiarazioni del sindaco dello scorso giugno in cui si afferma che il Castello rappresenta al momento solo un costo per la collettività («incassa 75 mila euro all’anno, ma ne servono 300 mila solo per tenerlo aperto»).
A questo punto, delle due, l’una. O anche “L’esercito della speranza” paga 150€ al giorno (così come da tariffario – delibera di giunta n. 6 del 21/01/2011) per mantenere la mostra al Castello, oppure si concedono gratuitamente le strutture sportive alle società di Milazzo.
Lo sport è cultura almeno quanto le “sculture terapeutiche” di Coco. Se non di più.