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STEFANO MILIOTI, ci lascia anche lui!

Un altro amico se ne va. Un altro nome in quel lungo elenco di persone care che ci lasciano, come se dovessero rispondere a qualcuno che, chiamato l’appello, non accetta rinvii, non ammette assenze o giustificazioni, non si preoccupa se si lasciano affetti, amori, ricordi, o se sono state infranti i sogni e deluse le speranze… Un nome, quello di STEFANO MILIOTI, l’ultimo amico di questo lungo elenco, e che ci riporta agli anni delle radio libere. La prima esperienza in questa città, nella metà degli anni 70, quando si scoprì la voglia di ascoltare qualcosa di diverso, e per farlo ci si deve sintonizzare su una frequenza in megahertz, significato sconosciuto che nel giro di qualche giorno diventerà comune. La prima frequenza sarà 102, e il primo nome sarà RADIO MILAZZO INTERNATIONAL, per indicare l’appartenenza alla città che ospita la radio, o l’emittente! A voler tentare l’avventura sono i pionieri, i coraggiosi, gli appassionati: il compianto Pippo Aliquò, Totuccio Picciolo, Gianni Maio, Michele Gattuso e Franco Giannetto. 

Molti giovani in quegli anni decisero di intraprendere la carriera di conduttori radiofonici, spesso storpiando vocaboli e termini anglofoni, e preferendo essere chiamati disc jockey, che abbreviarono in DJ. E quante cose, noi che in radio abbiamo passato centinaia e centinaia di ore, facevamo credere alle persone che ci ascoltavano da casa! Parole buttate lì, di seguito, per confondere gli ascoltatori, spesso senza sapere nemmeno quello che si diceva: “alla regia, alla consolle, ai telefoni, alle scelte musicali” … quando in realtà era una sola persona che ricopriva i vari ruoli, con volontà e passione. Ore e ore passate a preparare programmi, a parlare e annunciare brani, a rispondere al telefono e a preparare i dischi delle dediche. Già, le dediche: spesso sempre lo stesso disco, richiesto più volte nel corso della giornata, per salutare l’amico, o l’innamorata, o la signora della porta accanto.

STEFANO MILIOTI aveva preso in mano le sorti di RADIO MILAZZO qualche anno dopo: ci fu il trasferimento dal Capo, dove ebbe luogo la prima sede, nel centro di Milazzo. Anche se non erano più i tempi eroici dei primi anni, la radio libera continuava ad esercitare un fascino sugli ascoltatori. Alla passione iniziale adesso doveva far seguito la professionalità; ed alla professionalità, dovevano seguire l’impegno dei conduttori, la costanza degli inserzionisti, la conoscenza dei gusti del pubblico… e non ultimo le spese quotidiane da sostenere…

Altri tempi! Quanti anni al microfono, a scegliere dischi o brani, ad intrattenere gli ascoltatori, a trasmettere in diretta lo sport, a verificare la ricezione controllando periodicamente l’antenna o il ripetitore… E STEFANO MILIOTI era sempre lì, presente e attivo, a dedicarsi anima e corpo a quella passione che aveva ricevuto in eredità garantendo la messa in onda, la programmazione, i notiziari, lo sport…

Oggi l’ultima notizia: STEFANO MILIOTI con c’è più. Ma non è stata affidata al microfono dell’emittente. Il nipote ha preferito che fosse TERMINAL a darla, consapevole che anche noi siamo stati tra i pionieri delle radio libere e che non avremmo annunciato la partenza di uno di noi con poche parole.

Ho cercato di ricostruire sinteticamente quegli anni, anche se ne sono passati quasi cinquanta. Ho cercato di ripercorrere quel cammino che ci ha uniti perchè tutti, qualunque fossero state le frequenze, qualunque fosse stata la radio di appartenenza, ci siamo sentiti colleghi. Ho voluto rendere omaggio ai  fondatori della prima radio libera milazzese, quella dei 102 Mhz, quella che ci teneva incollati sulle sue frequenza fino a notte fonda per rispondere ai quiz spesso improponibili e assurdi dell’esperto; a chiedere di ascoltare un disco o di dedicarlo, per affetto o per scherzo, a qualcuno. E’ il miglior saluto per STEFANO MILIOTI: senza dimenticare che lui stesso era il figlio di uno dei vecchi amministratori della città; quando la presenza in Consiglio era dettata dall’amore per Milazzo e per essa ci si batteva. Senza dimenticare che Stefano era il fratello di Pippo, presidente del CSI MILAZZO di pallavolo, ma anche colui che fondò al Liceo Impallomeni l’antenato di questo nostro giornale, IL CAMPANACCIO, del quale ebbi l’onore di diventare il direttore negli anni della scuola e di avergli ridato voce trasferendo su TERMINAL la satira, la goliardia, l’ironia che lo caratterizzava. Senza dimenticare la grande famiglia dei Milioti, quella di Via Acqueviole, che oggi piange STEFANO affidandogli il compito di abbracciare gli altri congiunti lassù… 

Salutiamo STEFANO MILIOTI che ci lascia, e ci uniamo al dolore della famiglia… Lo ricorderemo così come conviene, giorno dopo giorno, senza dimenticarci di quel che in vita ha fatto, e chiedendo di stare vicino ai suoi da lassù; senza dimenticare la sua straordinaria generosità, l’impegno, la vocazione, l’amore per una radio; e attraverso essa, l’amore per una città, che ha voluto informare con i radiogiornali, divertire con le musiche, migliorare con le innovazioni, far crescere economicamente con le pubblicità, unire mantenendo quel nome che della città era il simbolo, RADIO MILAZZO!

Ciao, Stefano. 

 

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