Home / Di tutto un pò / STRADA ZONA INDUSTRIALE, L’ABBIAMO PERCORSA PER VOI: MA PERCHE’ GLI ALTRI NON NE PARLANO?

STRADA ZONA INDUSTRIALE, L’ABBIAMO PERCORSA PER VOI: MA PERCHE’ GLI ALTRI NON NE PARLANO?

asi-9ABBIAMO OSPITATO GIORNI FA UN COMMENTO E ALCUNE FOTO. MA ABBIAMO VOLUTO FARE COME SAN TOMMASO. MA POSSIBILE CHE QUESTE COSE LE SCRIVIAMO SOLO NOI DI TERMINAL? E GLI ALTRI COLLEGHI DEGLI ALTRI SITI NON SE NE SONO MAI ACCORTI? 

Criminale è dir poco! Una strada costata miliardi di vecchie lire che è pericolosa dal primo all’ultimo metro e che viene lasciata aperta, senza che nessuno intervenga a metterla in sicurezza o senza che vengano apposti dei transennamenti per evitare che chiunque possa percorrerla e rischiare la vita! L’abbiamo percorsa per voi alle ore 12.30 di oggi. E abbiamo voluto fare il tratto di ritorno alle ore 13.30, sotto un improvviso temporale! Ci accoglie all’ingresso, nella zona di Archi, un simbolo dell’inefficienza e del degrado: due palme rinsecchite, i cui rami rassomigliano a certi fumetti nei quali si indica l’accesso ad un deserto, e sul cartello c’è appollaiato il solito avvoltoio che attende di cibarsi della carcassa dello sventurato. I guardrail sono coperti dalle erbe e dalle sterpaglie; l’acqua che ristagna poichè è frenata dalla presenze dei rovi e degli arbusti crea un pericolo per le auto. Spostarsi a destra o a sinistra per evitare i laghi significa rischiare la vita; prenderli in pieno non dà sicurezza: potrebbero nascondere delle voragini e allora sarebbero guai seri, per il veicolo e per gli occupanti. Procedere a velocità di sicurezza, come abbiamo fatto noi, rispettando quanto indicato sulle tabelle ormai vecchie di decenni, significa vedersi sfrecciare a  fianco auto abituate a questa insolita gimkana, o essere stretti a destra ancora di più, contro i cespugli, o costretti a frenate improvvise per cedere il passo. Abbiamo notato anche noi la pulizia che contraddistingue la zone occupata dalla Celertrasporti. Non è la sola, ad onor del vero, e ci è sembrato strano che decine di altre aziende non abbiano a cuore non tanto la strada dell’ASI, quanto piuttosto la loro sede. Amare quel che l’ASI ha concesso significa anche rendere accogliente la zona circostante, al di là di quanto è contenuto nei contratti stipulati: chi visita le sedi sociali se ne rende conto, e non sono ammissibili certe scuse che addebitano tutte le inadempienze al Consorzio! E non vogliamo parlare di puzza: il fetore nauseabondo che proviene dalle ciminiere non è certo profumo francese! Compiangiamo chi vive nei pressi, ma anche chi ci lavora; e comprendiamo purtroppo i rischi per la salute che sono sempre all’ordine del giorno! Certo, spesso la colpa è dei venti; ma il percorso che abbiamo voluto fare per i nostri lettori (e per renderci conto noi stessi, come San Tommaso, e verificare quel che ci avevano raccontato e avevamo pubblicato) non è pericoloso solo per il fondo stradale, le buche, le canne che invadono la carreggiata, i cespugli che nascondono i guardrail, la mancanza di segnaletica, gli improvvisi restringimenti, i cumuli di rifiuti, le carcasse di auto, l’alta velocità di chi pensa di conoscere la strada, il semaforo non osservato, i sorpassi, le pozzanghere… ma anche per l’assurda strafottenza di chi ha la responsabilità dell’arteria e non si cura minimamente di metterla in sicurezza o quanto meno di chiuderla al traffico! Omettiamo di raccontare la strada del ritorno, sotto un violento temporale: anzi, diciamo solo che nella rotatoria che esiste davanti alla solita Celertrasporti, la strada era completamente allagata. Ma chi deve intervenire per la sicurezza degli utenti, degli stessi dipendenti, di chi pensa di risparmiare tempo e la percorre senza sapere a cosa va incontro… ebbene, costui se ne fotte. E non gli interessa una beata minchia se le persone muoiono! Ma possibile che queste cose le scriviamo solo noi di TERMINAL? Possibile che a tanti altri colleghi della carta stampata o dei siti web non interessi denunciare una situazione di degrado che mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini? 

Commenti

1 Commento

  1. Salve io giorno 10 novembre grazie alla mancanza di segnaletica e allo schifo totale della strada ho distrutto una macchina (letteralmente). La cosa buona e che camminavo a 80 e io e la mia compagna non ci siamo fatti niente ma i danni ammontano a 10.000€ che nessuno mi ripaga. Quella non è una strada ma è un suicidio e la cosa bella è che ci sono tanti incidenti ogni anno e continuano a fregarsene

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.