SORGONO FORTI DUBBI, DOPO LE DICHIARAZIONI DI UN “OSPITE” ALQUANTO LOQUACE, CHE RINGRAZIA CHI HA EVITATO DANNI BEN PIU’ GRAVI. E PER PURA FORTUNA! MA LEGGETE IL COMMENTO DI UNO DEI NOSTRI INVIATI…
Ottimo spettacolo quello del 14 febbraio scorso al Trifiletti. Un Ben Hur sui generis recitato magistralmente, esilarante quanto basta, rappresentativo di uno spaccato di vita della capitale romana, intriso delle problematiche odierne sulla scia della crisi economica in atto. Ma sarà andato un po’ di “traverso” a tutti dopo il preambolo dell’annunciatore che – dal palco – dopo il “doveroso, abituale ringraziamento” agli sponsor, ha esordito con un “…abbiamo rischiato di non essere qui stasera a causa di un incendio che si è sviluppato pochi giorni or sono sulle apparecchiature di continuità dell’impianto elettrico. Fortuna che erano presenti alcuni addetti che hanno dato l’allarme e tutto è rientrato grazie anche all’intervento degli Assessori tizio e caio e del Sindaco che, con fattiva presenza, hanno fatto sì che stasera si potesse andare in scena”. Il suo tono era grave, preoccupato, perché grave dev’essere stato ciò che è accaduto. Sapevamo del principio di incendio; abbiamo già scritto il 12 febbraio scorso, ma sarebbe giusto sapere di più e soprattutto avere conferme precise in ordine alla rispondenza dell’impianto elettrico e del’intero teatro, alle norme che regolano la materia. Per esempio, restiamo perplessi sentendo dire “…fortuna che erano presenti…”. Ma davvero, ai giorni nostri, nel 2016, con tutta la tecnologia a disposizione, dobbiamo essere fortunati per non subire danni irreversibili in qualunque campo? Anche nel caso specifico di cui ci stiamo occupando? Se gli eventi si sono sviluppati nell’ordine percepito in sala: fumo…addetti…allarme…Vigili del Fuoco, dobbiamo ritenere che non ci sia un impianto antincendio automatico, o che non sia efficiente al punto da non essere intervenuto! – Perché, se ci fossero stati in ogni ambiente rilevatori di fumo e di fiamma, allo sprigionarsi del primo fil di fumo avrebbero dato istantaneamente l’allarme ad una sala operativa in loco (ove prevista ed eventualmente esistente) o via etere ad un presidio antincendio differito (il Comando locale dei Vigili del fuoco e contestualmente ai Carabinieri, alla Polizia e perché no, anche ad un responsabile del teatro sul proprio cellulare). Così come abbiamo sul nostro cellulare l’allarme di casa nostra che ci allerta ed allerta (volendolo) anche un parente, un amico, le Forze dell’Ordine, in caso di intrusione. Stiamo sognando proiettati all’anno 3000 o siamo nei nostri giorni. La risposta e SI’. Sono operazioni possibili che vanno sceverate nel senso di metabolizzarle come ineluttabili per poi tempestivamente eseguirle. Ognuno dia al precedente avverbio il significato che vuole anche se di significato ne ha uno solo, NEL TEMPO GIUSTO, PER TEMPO, e qui di tempo ne abbiamo veramente poco. Ergo: SUBITO!
Continuando con i rilevatori: se dopo il fumo si fossero sviluppate pure le fiamme (come dichiarato), in attesa dei “richiamati” soccorsi via etere, i rilevatori di fiamma, coordinati con l’innalzarsi della temperatura, avrebbero innescato automaticamente e fatto intervenire i mezzi estinguenti posti a protezione in quell’ambiente interessato che -rammentiamo – deve essere segregato con porta antincendio, sempre che il teatro ne sia già dotato. Queste sono le cose basilari che devono essere immediatamente accertate da parte dei responsabili; il raccontino degli addetti da glorificare, ha un significato relativo ed è solo sintomatico, invece, di una disfunzione gravissima della quale – se le cose ipotizzate stanno come si sta supponendo – ognuno doveva prendere le giuste cautele e le corrispondenti misure di carattere operativo nel senso più ampio del termine.
A nulla vale lo stacanovismo di due giorni consecutivi dell’Assessore che si è immolato per la causa e per consentire la fruibilità del teatro che – stando così le cose – avrebbe potuto subire gravi danni, fino ad arrivare alla distruzione. Ovviamente sconosciamo se, appena in carica, ognuno degli Assessori, per parte propria e nel proprio settore, si sia preoccupato di constatare che tipo di impianti o di strutture in genere gli venissero affidati per mandato, nella qualità di amministratore della cosa pubblica, ma è certo che le carenze sono tante e non bisogna attendere che estrinsechino tutte le loro negatività o la mancata rispondenza alle norme, per poi “tamponare” le falle. Per il caso di cui ci stiamo occupando, qualcuno ha già controllato il certificato antincendio che liberalizza la fruizione del teatro e con quali modalità? Nessuno è un tuttologo ed è fatto comprensibilissimo, ma l’alibi delle casse vuote non può reggere a lungo nè sarà mai giustificazione per alcuno (vedi Asse Viario, circolazione stradale, sicurezza edifici pubblici, ecc.). Gli esperti nominandi o nominati, dove sono? Il Trifiletti ha tante carenze ed irregolarità latenti fin’ora (ancora per fortuna) non appalesate ma che andrebbero viste da esperti del ramo, tenendosi pronti a regolarizzare ogni cosa secondo analisi e relazioni chiare ed inequivocabili. Strutture di quel tipo non dovrebbero essere incustodite e non possono essere esposte alla mercè di eventi imponderabili perché in esse convergono e stazionano, per ore, centinaia di persone (bambini ed adulti compresi) che con fiducia affidano le loro sorti ad una struttura pubblica che deve essere gestita con diligenza, deve essere sicura ed a “prova di bomba”, usando un modo di dire che è sinonimo di “inattaccabile da ogni punto di vista”. Proprio per il Trifiletti, responsabilmente, abbiamo consegnato al Sindaco una relazione relativa all’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche che merita tutta la sua attenzione; relazione che evidenzia irregolarità e che suggerisce provvedimenti di carattere immediato (cioè ieri per dirla ironicamente), con successivo incarico ad un esperto (di quelli veri) per l’ispezione dell’impianto, il controllo dei documenti autorizzativi (certificato antincendio e quant’altro secondo norme) e conseguenti suggerimenti di carattere operativo.