UN COMMENTO CHE DIVENTA, COME AL SOLITO, ARTICOLO, PER AVERE UNA MAGGIORE VISIBILITA’ E PERCHE’ NON SI TRATTA DEI SOLITI COMMENTI, MA DI INTERESSANTI PUNTI DI VISTA SUI QUALI RIFLETTERE…
Cara Redazione, siamo il paese delle emergenze. Lasciamo correre tutto il possibile, sperando nella buona stella e, quando succede il dramma, la disgrazia, corriamo ai ripari. Tanto la giustizia, anche lei, corre lentamente e spesso, i veri colpevoli, perdono l’occasione di pagare per quello fatto. Questo preambolo per spiegare la sensazione che provo, ogni volta che mi ritrovo, per sfortuna, dimenticanza o altro, all’altezza di quella rotatoria maledetta. Abbiamo tutti gli ingredienti possibili per la potenziale tragedia, e per fotografare una incapacità totale di chi di dovere, di porre rimedio. Traffico in tilt, automobilisti spazientiti che, appena possono, svicolano con manovre da codice penale e autobus che con la loro stazza, passano incuranti di rischi e pericoli, per sé e, soprattutto per gli altri. A proposito di autobus, c’è quello autosnodato, la cui lunghezza dovrebbe essere poco meno di venti metri, che ha trovato un posto tutto per lui: per tutta la sua lunghezza, dall’inizio di via Luigi Rizzo, beatamente sopra l’attraversamento pedonale e fino all’ex Gambero, logicamente restringendo la sede stradale, padrone indiscusso e guai a chi viene sfiorato dall’idea di rompergli i cabbasisi! Gli altri, ovunque capita, tanto nessuno si sogna di richiamare all’ordine che l’ordine nemmeno sa dove stia di casa!
Mi domando cosa aspetti la nostra carissima amministrazione comunale a spostare questo rischio perenne in fase esplosiva, in zone meno caotiche. La vecchia stazione sarebbe perfetta. Solleverebbe la città da un caos evitabilissimo; si riscoprirebbe una zona che è stata di fatto abbandonata, al di là delle parole (avrei scritto minchiate ma non volevo essere offensivo), di chi spergiurava di volerla recuperare, ed invece di fatto l’ha abbandonata. Mi domando cosa aspetti l’assessore, se in grado o abbia capito il problema, a fare un atto di imposizione, come in suo potere, per ovviare a quella che inizialmente poteva sembrare una soluzione ma che si è rivelata, anche agli occhi di noi cittadini poveri ed ignoranti, una colossale minchiata. Probabilmente siamo talmente abituati alle ristrettezze alle disgrazie ed ai lutti, che aspettiamo l’incidente, grave o meno. Vogliamo davvero che un ragazzo o ragazza venga investito in quel caos? Vogliamo davvero giungere al punto in cui delle auto, in qualche manovra spericolata, si scontrino? Oppure aspettiamo pazientemente che il dramma entri nelle nostre case, per poi sputarci fango e parolacce per il pericolo che avremmo potuto evitare? Trovo che ci sia una sorta di perniciosa incapacità a scegliere e decidere. Quali interessi muovono le fila per lasciare che la città subisca questo? Perché se non ci sono nemmeno interessi e soldi in ballo, allora ditelo: siamo incapaci di capire e risolvere.
Tutto questo lo dico con amarezza; l’amarezza di chi, ogni mattina si alza, e ammira i colori ed i posti nei quali vive. I profumi ed i ricordi si mischiano; poi pensi chi ti governa, o dice di farlo, e cala il silenzio. Paese alla deriva, che va sempre peggio. Ed ancora deve arrivare l’estate; ne vedremo delle belle, statene certi. Ma in estate le scuole chiudono, e il problema autobus non verrà affrontato. Solo per tre mesi. Saluti.