Con grande dolore ho appreso che Tommaso Orioles ci ha lasciati.
Un altro frammento della mia vita che non c’è più.
Siamo stati compagni di classe per molti anni ed il legame che ci univa era speciale per tanti motivi.
Prima di tutto per il lunghissimo tempo di frequenza scolastica giornaliera che ci ha accomunato come fratelli durante un periodo evolutivo molto importante della nostra vita.
Abbiamo condiviso gli entusiasmanti anni della trasformazione socio economica del nostro paese partecipando alle problematiche di quel tempo con un romanticismo, con una profondità e un’acutezza poetica che, agli occhi dei nostri genitori apparivano strani e impensabili e a quelli dei nostri nonni addirittura scandalosi.
Durante quel periodo formativo Tommaso è stato uno che, come molti di noi, io credo con certezza assoluta, ha imparato una cosa bella e grande che, a mio avviso, è il pregio massimo della vita, anche più della gloria e della ricchezza: il valore dell’amicizia. L’amicizia che dona e non chiede, che compatisce e che conosce le parole adatte e gli opportuni silenzi, che ha finezze e cautele, che alla vita quotidiana toglie peso e dà leggerezza, che subito vede le vie più discrete dell’aiuto e del conforto, che è pronta, prudente e intelligente, che si accende di generosità illuminata.
Tommaso era una persona riservata ma dotata di una carica di simpatia e di humor molto accattivanti. Le sue “battute” brevi e taglienti smantellavano in modo ironico e irriverente vecchie concezioni polverose e stagnanti, paralizzate dai pregiudizi ideologici di un Novecento senza fine.
Negli ultimi dieci anni, ogni estate, ci siamo incontrati immancabilmente a Lipari e rivedersi era sempre una gioia.
L’ho visto l’ultima volta nel mese di agosto dell’anno scorso quando sono andato a trovarlo alla sua casa sul porto.
Ricordo che, quando lo lasciai, mi disse di andarlo a trovare spesso perché con me aveva passato un’oretta molto “dolce” non solo per le paste alla mandorla che gli avevo portato ma anche per i “dolci” ricordi dei meravigliosi anni trascorsi insieme e per il ricordo di alcuni indimenticabili episodi dei tempi del liceo che hanno pervaso di serenità la nostra anima e ci hanno fatto sbellicare dalle risate.
Ciao Tommaso, non potrò mai dimenticarti.
Non dimenticherò quel tuo ultimo sorriso, quel tuo ultimo caloroso abbraccio fatto con impetuoso slancio affettivo, come se avessi il triste presentimento che non ci saremmo rivisti mai più.
Ennio Magliarditi
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