E’ SUCCESSO A MILAZZO. VITTIMA UNA FAMIGLIA CHE TUTTI CONOSCIAMO…
“Ma hai dimenticato tu la finestra aperta?“. Questa la domanda fatta da Pippo (nome convenzionale) alla moglie Teresa (anche questo nome è ovviamente convenzionale), appena varcato il cancello che immette all’abitazione, sulla riviera di Ponente. La perplessità di Teresa ha fatto pensare al peggio: ed infatti, inserita la chiave nella porta d’ingresso, ed accesa la luce, i due hanno potuto rendersi conto che era stata fatta piazza pulita. Erano andati a casa del figlio per festeggiare il battesimo della nipotina, e lì erano rimasti il tempo necessario per ricevere amici e parenti. Una cerimonia breve, ma nonostante tutto la loro assenza non è passata inosservata; il tempo di forzare le finestra, di rompere il vetro antisfondamento, di violare l’abitazione e di arraffare tutto quel che c’era a portata di mano: monili, preziosi, denaro contante, un pc, persino i regalini fatti alla piccola. Un danno non ancora quantificato, che passa in secondo piano rispetto all’offesa ed al turbamento arrecati ad una famiglia conosciuta e stimata, causati dal gesto premeditato di qualche balordo, colpevole di un reato per il quale il più delle volte non viene assicurato alla giustizia il responsabile. Ma è l’azione spregevole a fare aumentare la rabbia per l’impotenza che ognuno vive, in circostanze come questa. E se anche si dovesse giungere all’individuazione del colpevole, la rabbia aumenterebbe a dismisura assieme alla certezza che lo stesso rimarrebbe impunito: e incontrandolo per strada, una volta libero senza aver pagato la sua colpa, come reagirebbe la vittima nei confronti di chi, balordo che sia, potrebbe ripetere il suo gesto ai danni di un’altra famiglia, dopo aver privato una bambina ancora in fasce di quanto le era stato regalato nel giorno più bello dopo la sua nascita? Al Governo il compito di fornire una risposta per tutelare le famiglie: ma solo dopo che i componenti dell’esecutivo o i membri del Parlamento siano rimasti vittime anche loro di azioni simili!
La stessa domanda che feci anch ‘io a mia moglie, prima di rendermi conto che la camera da letto era stata messa a soqquadro. Brutte sensazioni, oltretutto indescrivibile la sensazione dell’essere stati violati della propria privacy.