Si rimane increduli, non c’è nemmeno rabbia; non riusciamo a disperarci… Eppure ci sarebbe da gridare forte, con tutto il fiato che si ha in corpo, con quel poco che è rimasto perché ormai per tanto, troppo tempo abbiamo gridato quella nostra rabbia contro le centinaia di morti innocenti, amici, parenti, conoscenti, persone che abbiamo amato. Questo ho provato leggendo il necrologio di un altro comune, Torregrotta, che ci informa che CARMELO CAPUTO, 50 anni appena, è andato via.
Non lo conoscevo, ma non posso esimermi dal porgere il saluto del nostro giornale. Su Facebook, in tanti si rincorrono a porgere le condoglianze: semplici conoscenti, amici virtuali, colleghi di lavoro, tutti uniti nel manifestare la loro solidarietà mentre la piccola comunità di Torregrotta rimane attonita sapendo che un’altra vita si è spenta e non sa come difendersi! Certo, quella comunità non immaginava donne strette attorno ad una bara, bambini piangere, madri sopravvivere ai figli, fiori profumare di morte. Non riusciamo a crederlo, eppure una vita è stata recisa, improvvisamente!
Cosa fare? Non lo so… giuro che non lo so. Ognuno di noi ha una reazione diversa, spesso a prevalere è l’istinto, non certo la ragione. Una cosa sola so: avere fede in Dio. Credere nella Sua immensa misericordia, guardare con fiducia il mondo che verrà, dove si potranno abbracciare le persone care partite prima, e attendere sorridendo quelle che verranno, quando anche per loro il libro giungerà all’ultima pagina, quando quell’alito di vento spegnerà la fioca luce…
Non ci resta che stringerci in preghiera, affinché Dio accolga fra le Sue braccia misericordiose questo fratello andato via per sempre, ed i cui funerali si stanno celebrando proprio mentre noi stiamo scrivendo questo messaggio per ricordare lui e per essere vicino ai suoi!
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