Ancora oggi siamo dipendenti dagli Stati Uniti. Diamo troppa importanza a ciò che accade in America, a ciò che fanno in America, a ciò che viene detto, pensato, propagandato in un paese che in fondo non è il nostro. E non lo sarà mai.
La nostra cultura, la nostra storia, perfino la nostra lingua stanno diventando una brutta copia di quella americana.
Ma è davvero questo che vogliamo essere? Un paese fotocopia? Vogliamo davvero continuare a imitare un paese che ha fatto suo l’assioma «la guerra è pace», e «l’ignoranza è forza»; un paese che ha fatto della censura un’arte, della violenza uno stile di vita e della guerra un buisness?
Per quanto ancora dobbiamo riconoscere in questo paese la nostra guida, il nostro modello, il nostro faro? Per quanto ancora dobbiamo continuare ad imitare supinamente il modello americano, che di modello e di ideale non ha proprio nulla?
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