GLI UNICI DUE ESISTENTI SONO STATI CHIUSI. E SE DOVETE FAR PIPI’? ARRANGIATEVI!
Una discussione ricorrente, in questi ultimi giorni, vede protagonista il turismo che Milazzo si sforza di fare da oltre un trentennio. Un turismo che dovrebbe essere un’alternativa all’industria, ma non riesce mai a decollare. Si tirano le somme, ogni anno, e si esulta per l’aumento delle presenze nelle seconde case, quelle affittate in nero per migliaia di euro o per i tavoli imbanditi fino a notte fonda, per poche settimane, al di fuori di locali nei quali starebbero a stento solo un paio di avventori. Si confrontano i dati attuali con i precedenti: aumentano le presenze nei B&B, i cui servizi offerti sono spesso carenti ma il minor prezzo per un pernottamento li fa preferire agli alberghi. Ma le lamentele sono sempre le solite: spazzatura a tutti gli orari (inutile richiamare le vecchie ordinanze, per depositare i rifiuti nelle ore serali, quando proprio nelle ore serali migliaia di persone ancora affollano il lungomare e sono costrette a passeggiare accanto a cassonetti maleodoranti: vedi Lungomare Garibaldi o Piazza della Repubblica); spiagge sporche (dimenticando che i rifiuti non nascono da soli, anche se spesso fanno seguito a qualche giornata di mare agitato, che li deposita sulla riviera di Ponente); prezzi esagerati (e qui la colpa è di chi non ha ancora capito che il turismo non si fa aumentando i prezzi a discapito dei turisti); caos nella circolazione (sarebbe opportuno realizzare una vasta area pedonale e limitare l’accesso nel centro urbano alle auto, da via Piraino a Via Colombo, e impedire anche e soprattutto la sosta a pagamento a 5 euro al giorno a chi ha scambiato il centro cittadino per un garage custodito dai negozianti e parte per le Isole Eolie); musica assordante anche se i locali cosiddetti notturni sono a un paio di metri l’uno dall’altro, e così via. Si esulta anche per il ruolo che ha rivestito il Castello, in questa estate più corta delle precedenti, dove la nuova Amministrazione ha trovato le iniziative programmate da chi c’era prima, che lo ha voluto sfruttare come centro di aggregazione e polo culturale. Noi siamo sicuri che in futuro accorreranno a Milazzo migliaia di turisti. Ai quali qualcosa dovrebbe essere offerto. A cominciare dai bagni pubblici. Sì, proprio i cessi, non c’è nulla di strano! A Milazzo mancano i cessi pubblici, e una città che vuole essere turistica non può farne a meno. I motivi li conoscete: provate a resistere, per ore, durante una vostra visita in una città qualsiasi, allo stimolo di andare in bagno. Per prima cosa cercate un bar, vero? Ma solo se non ci sono gabinetti pubblici… come si fa a Milazzo. Ed allora? Vogliamo cominciare dal Castello, visto che i servizi igienici ci sono già? Attrezziamoli a dovere, fissiamo una tariffa minima, per mantenerli puliti, e favoriamo anche i visitatori, moti dei quali costretti a servirsene non sapendo di quel che avrebbero trovato al loro interno… E per il centro? Suggeriremmo ai bar di far pagare un prezzo, minimo, per la pulizia. In fin dei conti, dove è scritto che io devo entrare in un bar per far pipì? E poi riattivare i servizi igienici davanti al palazzo municipale. Forse non tutti sanno che la nascita di un gabinetto pubblico crea anche posti di lavoro: infatti se qualcuna, tra le tante associazioni che esistono nella nostra città, chiedesse la concessione dei bagni di via Francesco Crispi, senza nulla pretendere in cambio, per tenerli aperti, puliti, dotarli di carta igienica, sapone, tovaglioli, asciugamano e tutto ciò che serve, qualche posto di lavoro in più ci sarebbe. Sì, è vero che il Comune non guadagnerebbe nulla, ma è anche vero che tenendo i bagni chiusi, perde la propria dignità! In quel modo, assegnando ad altri il servizio, aumenterebbe il proprio decoro! Offrire un servizio, perché i gabinetti pubblici esistono in ogni parte del mondo, ecco cosa occorre fare, prima di lasciarsi andare in proclami altisonanti che non avranno nemmeno il tempo di essere realizzati. Cose semplici… Se poi chi li prende in gestione guadagna qualcosa, nessuno avrà da lamentarsi: purtroppo chi prima si è lamentato, non ha pensato di gestirli direttamente.