54 anni! E’ giusto andarsene così? E’ giusto lasciare moglie, figli, persone care, amici? E’ giusto dire addio ad un mondo crudele e malvagio che non si era mai mostrato generoso con lui? Cosa aveva fatto di male Carmelo per meritarsi tutto questo? Cosa doveva ancora scontare su questa vita per dovere ad un certo punto dare la sua?
Considerazioni che tutti noi facciamo, leggendo quel necrologio che gela il sangue nelle vene nonostante la temperatura torrida di questo assurdo mese di giugno che continua a regalarci giornate calde e lutti; di questo 2022 che continua ad accrescere, con un nome dopo l’altro, il drammatico elenco di persone care che vanno via, iniziato nel 2020 con la pandemia e ancora non finito.
Quanti sono ormai gli amici che ci hanno lasciato? Voi non lo sapete, ma noi, che con i numeri abbiamo a che fare, perchè è il nostro lavoro, sappiamo tutto: nomi e cognomi, sesso, età, cause… Noi, caro Carmelo, abbiamo scelto questo lavoro: e proprio per ricordare questo nostro lavoro, ho voluto intitolare questo triste messaggio con tre appellativi con i quali preferisco ricordarti: AMICO, COLLEGA, FRATELLO MINORE.
Sei stato un amico, e non solo per me, Carmelo. Un rapporto di amicizia, con te e con tutti i ragazzi della tua generazione: quelli che avevo il compito di educare all’uso del casco protettivo o all’osservanza del Codice della Strada quando, in divisa, ero il vostro incubo, il terrore. Un rapporto di amicizia che si rinsaldava anche quando tiravo fuori dal borsello il bollettario e … scrivevo. O minacciavo di scrivere, per incutere rispetto delle leggi ed al tempo stesso timore.
Un amico che con il passare degli anni ebbi al mio fianco come collega, con una laerea in Statistica e l’orgoglio, per entrambi, di aver lavorato alla tesi di laurea, fornendoti i dati sull’emigrazione, dal dopoguerra in poi, arricchendoli con una testimonianza sull’occupazione richiesta nientemeno che a Tindaro La Rosa, che si mise generosamente a disposizione i suoi ricordi perchè aveva capito che qualcuno avrebbe fatto tesoro di quelle pagine di vita del dopoguerra consegnandole alla ricerca, alle stampe, alla storia.
Un fratello minore, perchè questo sentimmo per te quando ti trovasti improvvisamente solo, con la tua mamma, a piangere inconsolabile per un lutto agghiacciante, terribile, assurdo, irrazionale come le cose di questo mondo che non riescono a trovare una spiegazione.
Tanti anni sono passati, Carmelo. E quel legame lontano nel tempo riusciva ad essere saldo, anche se avevi preso una strada diversa, figlio, marito e padre di famiglia. Bastava un semplice saluto, con gli occhi che esprimevano felicità quando ci incontravamo solo da lontano, con il braccio che si alzava come se fosse indispensabile farsi notare…
E’ strano rivedere quella tua foto…
Ho voluto fissarla per cogliere i lineamenti di quel ragazzo di ieri, in mezzo ad altri ragazzi della tua età. O la rabbia di quello studente che, in un’aula dell’Università, era stato fortemente penalizzato da quel docente che aveva fatto slittare di qualche mese la tua laurea perchè lui aveva deciso così, e non era il solo! Ma quella rabbia fu solo uno sfogo, uno scatto subito represso dalla tua immensa bontà, dal tuo carattere docile, dalla tua umanità, Carmelo.
Credo che Dio terrà in debito conto tutto questo, valutando i tuoi pregi, e decidendo di accoglierti nel Suo regno. Io dico di sì, Carmelo, e tu che avevi fiducia in me, quando ti dicevo una cosa, e tu sapevi che noi nel nostro lavoro non amiamo avventurarci nelle previsioni se non siamo sicuri, avrai fiducia ancora una volta.
Perchè sei arrivato lassù, e magari dirai che io avevo ragione.
Lassù hai trovato accanto a te mamma e papà, e Natalino e tutti i tuoi cari… E’ un mondo diverso, migliore, alla fine di un viaggio breve perchè breve è stata la tua vita. Di essa abbiamo fatto tesoro e pregheremo per te, per cercare di esserti vicino. Conserveremo i tuoi ricordi, le tue emozioni, la tua bontà. Sappiamo, Carmelo, che da lassù avrai cura della tua famiglia: di tua moglie, dei ragazzi che sono stati privati di un padre, ricevendo in cambio un angelo custode, al quale racconteranno, ogni giorno, ogni sera, ogni momento della giornata, la loro vita, le loro esperienze, le preoccupazioni, gli stati d’animo. E tu, che sai leggere dentro di loro, non dirai che sai tutto, ma li ascolterai, accarezzandoli e asciugando le loro lacrime. Ciao Carmelo, vecchio amico, collega, fratello minore.
I funerali di CARMELO TRICAMO saranno celebrati martedì 28 giugno alle ore 16 nel duomo di Milazzo.
Ai suoi cari le espressioni del nostro più sincero cordoglio assieme a quello dell’Associazione Provinciale Statistici.
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