UN “GRUPPO DI LAVORO” NOTTURNO, COMPOSTO DA CINQUE GIOVANI, PER RIVIVERE LA NATIVITA’ NELLA ZONA DI RESIDENZA! E’ UNA PROVA GENERALE PER IL PLASTICO SULLA BATTAGLIA DI MILAZZO?
“Ma come sarà quest’anno il presepe di Santa Maria Maggiore?“. Questa la domanda dei fedeli e dei residenti del popolare quartiere di Vaccarella, a Milazzo. Si sa infatti che la parrocchia di Santa Maria Maggiore, che fa capo alla chiesa omonima, resa celebre perchè sui suoi gradini riposò Giuseppe Garibaldi, la sera successiva alla battaglia del 20 luglio 1860, si rende protagonista, annualmente, a Natale e in occasione dei Sepolcri, di realizzazioni sempre diverse, all’insegna del sacro e della tradizione. Quest’anno il compito di far rivivere la nascita del Redentore è toccato a cinque giovani, i cui cognomi, casualmente, iniziano tutti per ESSE! Salmeri Stefano, 1° e 2°; Sciotto Giuseppe, Sciotto Salvatore, Smedile Salvatore. Un mese e mezzo di lavoro svolto con passione, con una idea del progetto già ben definita, e da mettere in pratica… solo nelle ore serali e notturne! Proprio questo ci spiega Matteo Di Flavia: lavoro notturno. Il tempo libero sottratto al riposo, alla famiglia, al sonno! E i commenti dei residenti, dei fedeli e di chi ha potuto assistere alla “prima” sono tutti positivi. E’ stato realizzato un plastico del rione, con la chiesa di Santa Maria Maggiore che ospita la natività, e i palazzi circostanti che costituiscono il villaggio. Nei disegni realizzati dal gruppo dei cinque, prendono corpo i vecchi prospetti dei palazzi antichi: infatti sulla sinistra viene recuperato il palazzo Cumbo, che nel corso degli anni 60 e 70 venne abbattuto per dare spazio ad un edificio a sei elevazioni. E verso destra il palazzo Fulci, mentre all’interno, nel vicolo, altri palazzi nobiliari. Mentre sul mare ci sono le barche dei pescatori, e degli alberi piantati successivamente, nemmeno l’ombra!
Una prova generale, che potrebbe suggerire la realizzazione del tanto atteso plastico della battaglia di Milazzo?
Non sarebbe male se questo gruppo potesse passare alla realizzazione di un progetto ben più ambizioso, diciamo noi di TERMINAL, che lanciamo l’iniziativa dal 2004 addirittura! E con la collaborazione di altre forze lavoro (non dimentichiamo che a Milazzo ci sono gli studenti dell’Istituto d’arte…) ma soprattutto con il patrocinio di chi potrebbe sostenere l’iniziativa, la nostra città potrebbe dotarsi di un modello in scala che rappresenti l’epica battaglia del 20 luglio 1860! Senza dubbio un sicuro richiamo per il turismo.
Insomma, dal sacro, questi cinque giovani appassionati, ci danno utili indicazioni per passare al “profano”. Basta solo trovare un salone che ospiti l’opera, realizzata totalmente da milazzesi. Altro che concorso internazionale, che non si farebbe mai! Meglio lasciare che sia Milazzo a gestire il proprio futuro…
Complimenti al gruppo delle cinque ESSE, ma soprattutto complimenti per il capolavoro che, per l’ennesima volta, la parrocchia di Santa Maria Maggiore di padre Mario Savarese, rettore anche del Santuario di San Francesco di Paola, regala ai fedeli, all’insegna di una tradizione che non finirà mai!