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UN CASINO’ A MILAZZO? DAI, E QUANDO???

CASINONON SI E’ FATTO ATTENDERE IL COMMENTO DEL SOLITO PAOLO...

Carissima Redazione, ma me lo dovete dire….dove trovate la forza di smuovere questa apatica cittadina ed i suoi addormentati abitanti (dell’amministrazione taccio, non ho verbi o aggettivi qualificanti)? Questa notizia è una bomba, anzi, visto che si tratta di russi, una bomba termonucleare.
I russi a Milazzo, comprano la Villa Vaccarino (prima che precipiti in macerie, visto che nella memoria di chi di dovere è ormai caduta da tempo), per fare cosa? Un casinò, quello che Celentano riteneva fosse pieno pieno di puttanè, oppure quello nel quale i possidenti ed i perdigiorno, sacrificano i loro beni per un attimo di speranza fortunata?
Certo che a Milazzo un Casinò sarebbe un cataclisma epocale. Immaginarsi una fila di Limousine, Cadillac e Rolls Royce che “sfrecciano” a passo di lumaca sul lungomare Garibaldi (visto il perdurare delle difficoltà della mobilità cittadina), sarebbe un colpo. Gente impellicciata che sale le scale dell’ex sede giudiziaria, una sorta di catarsi storica, dalla legge al denaro…..passando per chissà quali strade e agevolazioni ulteriori. Perché questa attrazione richiamerebbe immediatamente le cure di quella terra di mezzo (cosi la chiamano a Roma ultimamente), che farebbe fuoco e fiamme per far circolare denaro liquido…giocando. Insomma troppi pensieri e problemi per considerarla una notizia per lo meno fattibile. Non perché non si sia pronti a spenderci gli ultimi euro sperando di dare una svolta a questa misera vita, ma perché poi, more solito, ci ritroveremo circondati dai soliti interessi e dalle solite voci negative. Milazzo è una città naturalmente votata al turismo, se non fosse per buona parte dei milazzesi e di molti dei suoi amministratori passati e (forse) attuali. Ma per esigenze di cartellone e soprattutto di sopravvivenza si barcamena con le briciole dell’industria pesante intossicandoci l’anima ed il fisico. E sognare una tantum anche un nugolo di russi e soprattutto di russe circolanti per la città ci solleva dalla fatica quotidiana. Comunque vorrei consigliare alla Redazione di preparare un book fotografico dei beni artistici e storici della città. Hai visto mai che i russi, una volta giunti in città non decidano di comprarsi anche altro…..siamo aperti ad ogni opportunità.

P.S.: Per sicurezza mandate un messaggio anche ai cinesi, potrebbe aprirsi un’asta di proporzioni epocali. E vendersi al miglior offerente è una prassi consolidata a queste latitudini; certo non ufficialmente, ma a guardarsi intorno non risulta difficile comprenderlo. Un saluto alla Redazione, dispensatrice di attimi di gioia ed allegria.

RISPOSTA: Visto che siamo in ballo, perchè lasciare fuori gli INDIANI? Non quelli con archi e frecce, passati a miglior vita come i vari Geronimo, Toro Seduto, Cavallo Pazzo o Cochise, ma quelli che tengono ancora in INDIA uno dei due marò. Perchè proprio loro hanno mire ambiziose nella Valle del Mela con un aeroporto… Dai, che se il colpo riesce, avremo da questa parti l’Estremo Oriente… O si dice GRANDE ORIENTE? No, quello è un’altra cosa… 

Commenti

1 Commento

  1. Vedi a che serve lo scambio di idee, cara Redazione? Gli indiani dell’India li avevo dimenticati, cosi come il governo ha dimenticato i marò. Vedi quante opportunità ha questa nostra terra? Possiamo, per non scontentare nessuno (in fondo siamo tutti un poco democristiani…) vendere ai russi il futuro casinò, il Castello ai cinesi (che ne farebbero un enorme bazar di articoli ed oggetti autenticamente contraffatti), ed infine dare l’appalto agli indiani il terreno della raffineria (a qualche cosa dobbiamo rinunciare) per costruire un aeroporto. In questo modo saremo certi che russi cinesi ed indiani (gli abitanti della terra di mezzo li abbiamo in zona quindi non dobbiamo necessariamente importarli ), possano usufruire meglio di come siam riusciti noi, di questo gioiello tra due mari. Quindi, incrociamoci vicendevolmente le dita ed attendiamo fiduciosi in un futuro radioso, russi cinesi ed indiani…..dell’India! Noi, probabilmente finiremo come quelli d’America, ghettizzati ed alcolizzati….e senza speranza.

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