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Un Crocifisso a S. Rocco, in memoria di CLAUDIO PACI…

Fra le tante crocifissioni nella storia dell’arte, realizzate da una miriade di pittori, due si staccano dalle altre: quella del Velasquez, custodita al Prado di Madrid, nella quale il Cristo del pittore spagnolo è morto: da qui i capelli e l’ombra sul volto. E quella di Guido Reni, nella quale la figura del Cristo non mostra i segni della Passione e lo sguardo è verso l’alto, rivolto al Padre.

Ispirandosi a questi modelli, Salvo Castellese, artista palermitano che da qualche settimana sta realizzando dei lavori collocati nella Chiesa di San Rocco a Milazzo, ha voluto dipingere un Crocifisso che Enzo Paci, papà di Claudio, ha voluto donare alla chiesa.

Un atto d’amore, il suo, fatto con passione e sentimento, con la certezza che il suo Claudio possa rivivere nei ricordi di chi lo ha conosciuto. I ricordi si riaccenderanno in chi ammirerà l’autentico, piccolo capolavoro che da oggi, 12 aprile, nella ricorrenza del sedicesimo mese dal triste trapasso del giovane musicista, trova un suo spazio nella chiesetta milazzese.

Nel Crocifisso realizzato dal Castellese non vi è dolore: semmai estasi. Dalla morte nasce la Vita: il Corpo di Cristo, “cibo” reale e naturale dei credenti, è serenamente luminoso e vivo; ed è questo un prodigio di tecnica pittorica. Castellese, riprendendo il Crocifisso di Velasquez, non ha pensato a Claudio, ma ne conosceva le doti e la bravura, e probabilmente ha pensato al suo prematuro viaggio. L’opera ha, come nel Velasquez, la tabella che indica il RE DEI GIUDEI, in aramaico, in greco, in latino. Chi verrà in chiesa a San Rocco, a Milazzo, ammirando il Crocifisso avrà un pensiero ed una preghiera per Claudio Paci, nostro giovanissimo figlio…  

 

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