Queste è l’immagine delle intere Olimpiadi. Dello sport. Delle vita stessa. Ecco, vedete le due giovani donne ai lati della pedana?
Sono Simone Biles e Jordan Chiles, due grandissime atlete che hanno vinto l’argento e io bronzo al Corpo libero, e si inchinano alla medaglia d’oro, la brasiliana Rebecca Andrade. Niente crisi di rabbia, inutili polemiche, offese, invidia, recriminazioni. Si sono letteralmente inchinate davanti al talento di Rebecca Andrade. Hanno voluto celebrarlo. Porgere il loro rispetto a un’atleta che ha regalato al mondo una performance piena di bellezza, di emozione, di potenza.
Ecco, queste due atlete ci hanno insegnato il senso dello sport. Della vita. In una sola potentissima immagine. Perché quando dai il meglio di te stessa, quando metti passione e talento in ciò che fai, non hai bisogno di invidiare nessuno. Io nella mia vita ho conosciuto tanta gente che è più colta di me, più brava, più intelligente, più sveglia. E ho sempre trovato meraviglioso parlare, stare assieme a queste persone. Ed è questo che dovremmo insegnare ai ragazzi: trasforma l’invidia e l’insicurezza in ammirazione e ciò che ammiri diventerà parte della tua vita.
E sì, questa immagine è anche una lezione a tutti gli odiatori seriali, agli invidiosi cronici, agli arrivisti di oggi e di ieri, a tutti quelli insomma che non hanno capito che scopo dello sport e della vita non è vincere una medaglia o arrivare primi a tutti i costi ma di creare bellezza.
Guendalina Middei
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