NEMMENO IL TEMPO DI PUBBLICARE LA FOTO DELLA SALDATURA (SE COSI’ LA POSSIAMO DEFINIRE) ED ECCO CHE SI VERIFICA UN NUOVO INCIDENTE. STIAMO ASPETTANDO IL MORTO?
A nulla valgono le segnalazioni, a nulla valgono le norme del Codice della strada che, in merito alle “barriere di protezione”, sono severissime e molto dettagliate. Ovviamente lavori condotti ed eseguiti alla carlona non possono che dare questi risultati. A distanza di 12 giorni dall’incidente, che vide volare una macchina giù dall’Asse Viario fino al sottostante Viale Gramsci e a non più di due giorni dal ripristino, ieri 18 gennaio, altro incidente allo stesso punto. Diciamo volutamente “ripristino” perché in modo assolutamente inconcepibile è stato ripristinato lo stesso sistema di ancoraggio mediante infissione diretta, sul terreno, dei pali di sostegno della barriera. Pali che, infissi negli stessi buchi già sollecitati dal precedente incidente, sono usciti fuori come tirati dal nulla. La scarpata, abbiamo sostenuto (ed è tecnicamente dimostrabile), non dà contributo alcuno contro le spinte che può subire in caso di urti più o meno violenti ed il risultato e proprio lì, davanti agli occhi di tutti e urla vergogna. In un proprio studio al proposito, fra l’altro, l’ANAS sostiene: “La resistenza offerta da paletti con terreno continuo, è diversa e superiore a quella che si ha in caso di terreno in scarpata.
Vergogna, perché in cose così gravi si dimostra l’inefficienza più spacciata; e stiamo parlando di inefficienza, di scarso impegno e non di scarse capacità tecniche.
Quei pali di supporto vanno ancorati su blocchetti in calcestruzzo o infissi in una unica cordonata che li renda solidali. Le foto mostrano come siano completamente fuoriusciti dal terreno e di quanto il guardrail si sia spostato in fuori verso la scarpata.
Qualcosa va fatta perché, che tanti incidenti si siano verificati proprio su quella curva, non può essere attribuito al fato ma a fattori diversi che vanno scoperti. studiati ed eliminati. Certo, in qualche caso può avere influito la velocità del veicolo, ma rammentiamolo tutti, le barriere devono essere scelte ed installate proprio in funzione delle “caratteristiche che classificano la strada” in un modo piuttosto che in un altro, sulla scorta delle quali ci si orienta nella scelta. Il pericolo permane e i due incidenti dovrebbero riportare un po’ di giudizio in chi ha il compito specifico, per veste e per mandato, di badare alla sicurezza della gente. Diversamente potrebbero profilarsi situazioni veramente critiche e spiacevoli per tutti.
Un articolo da condividere sicuramente. Ci sarebbe però da chiedersi: se gli automobilisti rispettassero il limite di velocità, il guard rail non potrebbe bastare a proteggere piccoli urti? E’ vero che ci sono chiare norme per le barriere di protezione ma, è anche vero che esiste un codice della strada.