NON CI SONO PAROLE PER ALLEVIARE IL DOLORE DI CHI RIMANE. MA E’ GIUSTO PENSARE CHE C’E’ QUALCUNO CHE SI PRENDE CURA DEI NOSTRI CARI, QUANDO VANNO VIA PER SEMPRE…
Mi ha sorpreso, ieri sera, leggere un messaggio di un’amica, Tiziana… Mi chiedeva di scrivere un ricordo del cugino, certa che avrei saputo interpretare con pochi tratti la figura di un ragazzo andato via prematuramente. Mi ha mandato la sua foto, per farmi rendere conto chi era Francesco Amato, 44 anni, che mercoledì ha lasciato questo nostro mondo…
Non sapevo nulla, nè lo conoscevo personalmente; ma la straordinaria rassomiglianza mi ha richiamato il fratello minore, Antonio se non erro, al quale è legato un ricordo non certo piacevole, negli anni della sua adolescenza, per lui! Come tanti altri ragazzi dell’epoca e suoi coetanei, il sequestro del motorino nel quale era incappato! Si è messa a ridere Tiziana, anche lei vittima di quelle nostre rappresaglie per educare i giovani al rispetto delle norme del Codice, ed ha rimpianto quei tempi volati via…
Anche lui, Francesco, è volato via nel fiore degli anni. Era il figlio maggiore di Rocco e di Meluccia Gitto, persone care alle quali mi lega un’affettuosa amicizia.
Sto scrivendo adesso quanto promesso a Tiziana… Non avrei voluto farlo. So che qualunque parola non può restituire un figlio, e per i genitori è difficile accettare una partenza improvvisa.
E’ difficile rassegnarsi, e a nulla potranno valere le parole di conforto che parenti, amici, conoscenti diranno stringendo le mani, abbracciando genitori, moglie, figlie, fratello, o tutti coloro che rimarranno inconsolabili nel loro dolore, e che non avranno più lacrime da versare.
Avevo promesso a Tiziana che avrei scritto qualcosa…
E allora mi vengono in mente due persone care, che ho conosciute e che si sono già presi cura di Francesco, volato lassù: i nonni Maria e Nino. Anche loro hanno atteso con ansia e trepidazione il primo nipote, figlio della prima figlia. L’emozione di sentirlo strepitare con i primi vagiti, l’affetto e l’amore che hanno riversato su di lui, la gioia di vederlo crescere assieme ad altri nipoti che arrivavano; le preoccupazioni per la prima febbre, facendo coraggio a Meluccia e a Rocco. E quante altre sensazioni, vissute dai nonni….
Proprio i nonni lo hanno preso in consegna, lo cresceranno ancora una volta, in un mondo migliore di questo. Gli insegneranno a muovere i primi passi, lo terranno per mano. Li vedo entrambi, uno a destra e l’altra a sinistra, con quel bambino in mezzo, sorridente… E Rocco e Meluccia potranno rasserenarsi…
Francesco? E’ andato dai nonni, perché sono i nonni che si prendono cura dei nipoti. Anche Antonio, Lidia, Stefania, Mirko, Tiziana, Saverio, e tutti gli altri lo sanno… Anche tutti noi lo dovremmo sapere.
Dov’è Francesco? Sereno, sorridente, spensierato… E’ dai nonni! Abbracciali anche per noi…