PER ANNI DIPENDENTE DEL COMUNE DI MILAZZO, ERA MOLTO CONOSCIUTO IN CITTA’. I FUNERALI DOMANI, SABATO 22, ALLE ORE 15.30 NELLA CHIESA DEL SACRO CUORE.
Lo avevo incontrato l’ultima volta l’estate scorsa in quella piazza che ci è rimasta nel cuore, la Sena. Ero seduto ad un tavolo, ma sono scattato in piedi quando l’ho visto arrivare, inaspettatamente, su una sedia a rotelle… Celando l’emozione, l’ho abbracciato come si fa con un vecchio amico, una persona cara… Era contento anche lui per quell’incontro, e mi ha riabbracciato con affetto! Con lui c’erano la moglie, i figli, e tutta la sua numerosa famiglia: il signor Di Bella, come l’ho sempre chiamato, aveva sette figli, sei femmine ed un maschio! Un lungo tavolo li attendeva, per festeggiare non so cosa; ma sicuramente un evento al quale lui, il signor Mimmo Di Bella, non voleva mancare…
E, scrivendo queste righe per ricordare il vecchio amico che ieri sera ci ha lasciati, torno indietro agli anni della mia adolescenza, e mi sembra di rivederlo in quel tabacchino nel quale lo avevamo conosciuto da ragazzini, assieme alla mamma e alla sorella, dove adesso c’è lo Scotch Bar… e poi dietro quel bancone dell’anagrafe del comune, dove era intento a compilare le certificazioni anagrafiche per chi ne faceva richiesta. Ricordo anche la sua frase memorizzata da tutti: alla richiesta “Quando posso ripassare per il certificato?“, lui, consapevole del tempo necessario per le ricerche e le trascrizioni manuali e la mole di lavoro, ripeteva puntualmente “Fra qualche giorno!“. Proprio questa frase gli volli ripetere quella sera, per scaricare la tensione che avevo accumulato vedendolo in non perfette condizioni fisiche… per farlo sorridere riportandolo ai tempi passati, per far conoscere alle sue figlie che mi stavano ad ascoltare il rapporto che veniva instaurato un tempo tra il pubblico e i dipendenti, e sottolineare la normale attesa purtroppo inesistente oggi nel pubblico impiego, dove tutto deve essere pronto immediatamente, altrimenti sei un “fannullone”! E con lui, quella sera come adesso che è andato via, rivedo, io ragazzo, loro uomini maturi e padri di famiglia, Mimmo Andriolo, il Federale; Stellario Iannello; don Stefanino Micari; il comandante Nino Lo Presti; e altri più giovani che avevano il compito di reggere le sorti di un ufficio e di sostituire, negli anni, chi veniva collocato a riposo per raggiunti limiti di età: Stefano Currò, Pippo Mazzù, Vincenzo Messina, Nino Milioti, Dario Parisi, la signora Romagnolo…
Non so se potrò salutarlo domani, il caro amico Mimmo Di Bella; le mie non perfette condizioni di salute mi tengono relegato in casa da qualche giorno… Ho fatto di tutto per avere una sua foto, per ricordarlo a chi lo conosceva, sorridente come al solito… mi sono sforzato di descriverlo nei momenti più belli per noi ragazzi di allora… Altri ricordi sono solo suoi, dei suoi cari che lo vedono andare via per sempre… a loro vorrei dire che MIMMO, che PAPA’ ha lasciato per sempre quella carrozzina che lo inchiodava e lo vincolava, e libero di muoversi è volato in cielo, da dove non farà mancare la sua protezione, come se fosse lì, accanto a loro… Addio, signor Di Bella… grazie di tutto!