APPENA PUBBLICATA LA NOTIZIA CHE IL FARO DI MILAZZO DIVENTERA’ UN HOTEL A CINQUE STELLE, SU FACEBOOK SPUNTA LO SFOGO DI UN AMICO. LEGGIAMOLO ASSIEME…
– Era meglio un museo fruibile a tutti… tutta la Baia di S. Antonio è stata lottizzata da “privati”… privati che guadagnano su beni della comunità. Hanno chiuso a loro piacimento tutti gli accessi a mare ….qualche anno fa le Pietre Rosse, la spiaggia di Rinella, il perciato e vedrete riusciranno a fottersi il passaggio che va al Laghetto di Venere, Gamba di donna, allo scoglio del Carciofo.
Già mezzo territorio del Camping Paradiso e’ stato “retificato” ….. e cosi finiamo di raccogliere gli asparagi, le olive ‘mpassulute, la verdura di campagna, i fichidindia, i tuppateddi e funghi….
Infine il FARO, il mio FARO. Ci ho abitato per tanti anni e adesso se voglio rivisitarlo per “rivedere” in esso i ricordi della mia gioventù mi devo fare un mutuo per alloggiare in una suite….
ADDIO CAPO MILAZZO luogo delle scampagnate dei milazzesi… campo di gara per manifestazioni sportive a livello nazionale (corsa campestre)… polmone verde di un territorio che si è prostituto all’industria……
Questo non è il mio CAPO, nè quello di tanti milazzesi, ma il CAPO degli interessi di pochi che daranno il colpo di grazia a quel meraviglioso territorio che per i greci era il Chersoneso d’oro…
Spiace leggere parole tanto amare, ma l’autore della lettera dovrebbe prendersela con i suoi concittadini che hanno votato, negli ultimi venti anni, persone o amministratori, che non hanno saputo trovare alternative a quello che succede ora. Nessuna capacità manageriale e di prospettiva della cosa pubblica, ma solo una ricerca affannosa nel tappare il buco o nel soccorrere l’amico, o amico degli amici, a portare a termine il progettino. Per far lavorare quattro gatti a pochi spiccioli e passare per imprenditore. A Milazzo ci fregiamo di medaglie e di titoli, a volte senza motivo. Dottore, avvocato, ingegnere….oppure borgo più bello di Italia, almeno nella lista ristretta, città del sole, e minchiate varie. Ma basta farsi quattro passi tra le vie cittadine e scopri che tutta la paccottiglia di titoli e targhe, non sono altro che teli mimetici per coprire il vuoto assoluto! Il faro è la ciliegina sulla torta di una caduta libera che non frena nemmeno se volesse. Un museo mi dice? Ma lei ha visitato i musei cittadini? Ha notato quanti addetti fanno ricevimento e quanti parlano le lingue straniere correttamente? Ha notato gli orari di apertura? Il castello da quanto non lo visita? Direi che se avessimo un diamante grezzo in mano, lo getteremmo nella spazzatura scambiandolo per vetro, e questo è quello che fanno gli amministratori milazzesi da lustri ormai. Ma i cittadini non sono diversi. D’altra parte i porticcioli turistici con caos conseguente non li ha fatti l’amministrazione, ma i privati che se ti permetti di fargli notare che “approfittano” della loro situazione imprenditoriale, invadendo spazi pubblici senza nessun titolo, la risposta è sempre la stessa: noi portiamo benessere e lavoro! Ma chi caspita ci crede più a queste fesserie? Milazzo è un punto geografico nella cartina, composto in maniera varia e indipendente da amministratori commissariati, da imprenditori che l’impresa non sanno cosa sia, e da cittadini che, in buona o minima parte, approfittano del caos per farsi i propri affari. Dico da una vita che se una decina di imprenditori della riviera romagnola venissero da queste parti, vivremmo di turismo anche il 31 dicembre. Abbiamo il sangue malato dei vicerè che ci scorre nelle vene, ed a forza di crederci grandi ed unici, ci abbiamo creduto; senza una base che giustificasse il tutto. Saluti